Partita da dentro o fuori per il piazzamento Champions in campionato mira suprema per la società di pezzenti che ci ritroviamo, ma obiettivo del tutto irrilevante per giocatori e tecnico: da questa frase si capisce che mi aspettavo una partita di merda e con la fregatura dietro l’angolo, e non ci sono andato lontano nello sviluppo, mentre la conclusione è stata oltre le mie più rosee aspettative.

Noi entriamo in campo molto tesi e con l’evidente timore solo di rimetterci qualche rotula anche perché la cifra costitutiva della Roma mourinhana è quella della distruzione del gioco altrui: legnate a go-go, lamentele, cinema in ogni parte del campo, e ben poco altro. Un ben poco che per quasi tutto il primo tempo ci tiene inchiodati sullo 0-0 con 0 tiri in porta. Inizio a temere il peggio quando Brozo vede un corridoio pazzesco per Cavallo pazzo che si infila, sbaglia il cross (lui puntava Lukakone) su cui si avventa Dimarco in evidente stato di grazia che insacca. Con lo 0-1 già mi tranquillizzo un attimo.

E sbaglio. Perché l’inizio di secondo tempo è da incubo con i giallorossi all’arrembaggio e noi che sembriamo una Cremonese qualsiasi. Per fortuna ci pensano loro incartandosi su se stessi e fornendo una palla che Lautaro deve solo appoggiare per Romelu che insacca senza pensieri. Raddoppio e partita in ghiaccio: due rasoiate di cui sentivo il bisogno dopo mesi a vedere palle buttate al terzo anello a 10 cm dalla linea di porta e vittorie certe sparate nel cesso. Avrei gradito entrasse il piazzato di Lautaro per un terzo gol di sicurezza, ma mica si può avere tutto.

Nonostante la giornata positiva è importante ricordare che un solo uomo nerazzurro ha fatto cagare anche i topi: Joaquin “vescia” sCorrea. Una merda totale che ha pure il coraggio di arrabbiarsi per la sostituzione, che se fossi il team manager (manco l’allenatore) lo metterei a lavare i gabinetti di Appiano per una settimana. Lo ringrazio solo perché così posso odiare anche questo fine settimana, sia mai che mi debba dedicare ai buoni sentimenti che non mi si addicono.