Iniziamo la via crucis di partite messe a caso il lunedì sera o la domenica dopo che hanno giocato tutti. Un caso senza dubbio. E anche se non è un caso, è certamente una grandissima rottura di coglioni. C’è di buono che arriviamo sapendo i risultati altrui quindi dovremmo aggredire la partita e asfaltare l’Empoli senza se e senza ma. Invece nonostante entriamo molto bene in partita ci spegniamo dopo pochi minuti.

I primi 5 minuti mi fanno sperare molto bene e infiliamo un bellissimo gol al volo di Dimarco. Per altri 10 minuti l’Empoli si caga sotto e Bastoni meriterebbe il gol ma il portiere empolese e il palo gli negano la gioia. Il resto del primo tempo siamo moli cazo, troppo moli (cit). I centrocampisti sono morti, tranne Barella che corre per tre ma nel primo tempo passa più tempo a lamentarsi che a fare le cose giuste. Infatti è proprio sulla sua fascia che i toscani continuano a scendere come frecce (lui e Darmian sembra che sia la prima volta che giocano insieme) con azioni fotocopia in cui saltano i nostri come birilli e mettono al centro come fossero in allenamento. Non bene. A questo si aggiunge la serata panceviana di entrambi i membri del nostro attacco. Bene ma non benissimo.

Finiamo il primo tempo solo 1-0 mentre io speravo in un bel 3-0 e rilassanti secondi 45 minuti. Rientriamo sempre molli, ma per fortuna davanti abbiamo una squadra candidata alla serie B già da tempo, altrimenti sarebbero ben altri volatili per diabetici. L’Empoli è talmente scarso che nonostante la nostra serata non proprio di grazia arriviamo al quasi gol con Barella (come cazzo fai a non centrare la porta solo in mezzo all’area lo sai solo tu), Pavard (bellissima preparazione e tiro, ma gli azzurri avevano la calamita stasera), Lautaro (che a parte il tiro del secondo tempo rende difficile decidere chi sta messo peggio tra lui e Thuram).

Poi entra el leon, dopo 2 secondi vorrei già dargli fuoco, ma dopo 5 minuti – fedele a una delle leggi del tifo nerazzurro sui giocatori più bestemmiati della serata – si fa trovare sul cross dell’insetto stecco nerazzurro per insaccare il 2-0 che mi fa vivere sereno gli ultimi 10 minuti di partita: siamo stanchi, stanchi, stanchi, fisicamente e mentalmente, ma questo non ci assolve. Non mi fate girare le palle proprio adesso, grazie.