Non sono solo le scorie psicologiche dell’eliminazione dalla massima competizione continentale a pesare, ma anche le scorie fisiche del forcing di gennaio-febbraio che ci ha portato a seminare i diretti concorrenti e a gestire questo pareggio senza crisi isteriche.

Quello che mi fa girare il cazzo non è tanto aver pareggiato con un gol su corner inesistente arrivato per nostra non volontà di sparare via la palla anche quando stiamo con la lingua di fuori, grazie a un pallone che arriva in faccia a un nostro ex giocatore che non sa neanche bene perché riesce a metterla in fondo al sacco, quanto la poca cattiveria con cui abbiamo aggredito la gara: il primo tempo si è praticamente giocato a una porta sola, ma abbiamo capitalizzato solo un gol, sprecando molte occasioni e molte azioni che potevano essere molto più pericolose se non si fosse cercata la giocata a effetto, il cambio di campo di 40 metri, il tacco a liberare il compagno di gioco, ecc. Tutte forme di vanità che abbiamo pagato quando bisognava recuperare la vittoria e ci siamo trovati di fronte uno scemo che ha cominciato a fischiare a caso (inclusi 3 minuti di recupero che se fossimo stati in vantaggio sarebbero sicuramente stati il doppio).

Il Napoli ha fatto molto poco, anche nel secondo tempo dove siamo comprensibilmente calati, e con un minimo di precisione e di ferocia avremmo potuto fare il secondo gol che chiudeva la pratica: altre volte siamo riusciti a tenere il risultato, sta settimana si vede che non deve andare così. Inzaghi di nuovo l’ho visto fare un passo indietro sui cambi e sulla gestione della gara complessiva: Darmian morto a sinistra con in panchina un giovane di belle speranze e di gamba come TJ anche no (e infatti chi è che si incarta sull’azione con ripartenza dal basso che porta al corner del pareggio?); Sanchez in campo per fare i 10 minuti di forcing anche no (e infatti non ha toccato un pallone). Abbiamo perso un po’ di solidità mentale ma vediamo di ripigliarci in fretta perché adesso l’obiettivo è molto nitido all’orizzonte e non si ammettono amminchiamenti (cit). Affanculo le scorie e chi se le porta dietro.