A Bologna mi sarei accontentato di un pareggio dopo una striscia di vittorie così importante che ha seminato il panico tra gli avversari (e pure un po’ tra noi altri tifosi), ma vincere è sempre bello e questa è una vittoria di titanio.

Thiagone decide di giocarla in modo intelligente e attento: squadra schierata in modo ordinato e che punta ad approfittare del primo errore nostro per far valere la tecnica dei centrocampisti e degli attaccanti. Questo però vuole anche dire che subisce il nostro pressing e che al primo errore di controllo di un difensore ci ha dritto in porta: e infatti ci troviamo a tu per tu con Skorupski diverse volte non riuscendo a segnare in maniera piuttosto strabilianti. Anche il Bologna è pericoloso appena può ma il nostro pacchetto difensivo non sembra avere ansie. Anzi si spinge parecchio in avanti, tanto che sull’ennesima percussione cross del nostro centrale di sinistra (Bastoni) per il nostro centrale di destra che si libera in area e insacca in tuffo: clamoroso gol di titanio che vale 3 punti.

Il secondo tempo i felsinei entrano belli carichi e noi siamo pur sempre con in campo El Leon, un giovane che ha come esperienza previa la bassa classifica danese o quasi, e tre rientranti da infortuni, a cui si aggiunge Carlos Augusto (ziocane!). Ma Inzaghi non esita e butta dentro anche Arnautovic (un vero pattume di essere vivente calcisticamente parlando), Frattesi, Asllani (che fino all’85simo ne combina di tutti i colori meritandosi più insulti di tutto il resto della squadra messa assieme) e addirittura Klaassen (che riesce a prendere un giallo prima di toccare il primo pallone, record di Muntari quasi eguagliato). E porta a casa la partita con 6 riserve a fronteggiare un Bologna indemoniato ma che non morde mai. Se non è un esibizione forse anche eccessiva di forza mentale al titanio questa da parte della squadra non saprei cos’altro lo sia o lo possa essere.

Buon compleanno Inter, la Beneamata non è solo un soprannome è la definizione per tutti noi che siamo qui sempre con te.