Partita senza storia come d’altronde è senza storia l’idea del cazzo di giocare la Supercoppa a 4 in Arabia a gennaio. Ma d’altronde a capo del calcio italiano (e del paese) ci sono i più fulgidi luminari della storia repubblicana quindi non vedo perché dovrei stupirmi. E’ quindi giusto che il campo sottolinei l’idiozia di questa roba rimettendo in finale la vincitrice dello Scudetto e quella della Coppa Italia, in pratica tutto come doveva essere.

Partita stra-dominata con una Lazie che non ha mai tirato in porta e una compagine nerazzurra che tra quasi gol, traverse (pazzesche entrambe per il Toro e Nick Dinamite), e marcature di Tikus (sontuoso), Calha (chirurgico) e Frattesi (freddo). Il centrocampo della Lazie non c’ha capito proprio un cazzo di niente e raramente contro una squadra cosiddetta “big” o quasi ci ho visto spadroneggiare così.

Devo dire che la partita passerà anche alla storia per la sfida tra i due momenti di maggior tristezza della centenaria storia nerazzurra: la ola dei 10 mila o poco più tifosi (?) che manco all’assemblea mondiale dei parvenus calcistici (anche detti “occasionali”); l’uscita dal campo contemporanea di Lautaro e Thuram con contestuale ingresso di trottolino Sanchez (2 palloni toccati in 20 minuti anche se uno è quello che gli regala Lupo Alberto per avviare il gol di Frattesi) e Arnarottamovic (0 palloni toccati in 20 minuti). Raramente ho visto un baratro tale tra titolari e riserve nella Beneamata.   

Finisce 3-0, senza storia, senza patemi, senza possibilità di appello: una partita con il solo senso di spillare qualche spicciolo agli sceicchi allungando la broda, a scapito di squadre che di partite ne giocano già abbastanza.