Dal punto di vista strettamente sportivo non c’è orario più stronzo delle 12:30 (per noi in realtà il venerdì sera porta ancora più rogna, ma almeno i calciatori sono nella fase giusta del loro bioritmo). Poi possiamo discutere se sia comodo per i tifosi e per le televisioni, ma dal punto di vista fisiologico è una merda. Se poi aggiungiamo che abbiamo evidentemente aumentato i carichi (perché andiamo alla metà della velocità degli avversari), tutti gli interisti sapevano come non fosse una partita scontata.

Nonostante questo, giocando con i titolari, il primo tempo mostra un match senza grandi storie: lo concludiamo 1-0 con gol del Toro imbeccato dal nostro unico centrocampista dotato di visione iperspaziale (l’armeno che va come un treno), con qualche rischio – occasione loro su buco di Carlos al minuto 1 e colpo di testa centrale di Djuric – ma con molte occasioni vanificate da molta imprecisione e troppa leziosità nell’ultimo passaggio. Tutte cose già viste.

Al rientro solito inizio secondo tempo da morti in piedi soprattutto da parte di Bastoni e Augusto. Poi il capolavoro di Scemone (e della società che lo ha messo in condizione di non poter fare molto altro): la partita si fa più incerta, noi siamo più stanchi e non riusciamo a produrre palle gol nitide, subendo maggiormente il gioco avversario, e lui cosa fa? Toglie Thuram (ma sto cristiano una partita intera giocando ogni 7 giorni la potrà fare?) che da solo impegnava mezza difesa dell’Hellas per mettere quella merda inaccettabile di Arnautovic. Pronti via 2 minuti dopo cerca di controllare il pallone, subisce una mezza trattenuta, il Verona prova a buttarla in mezzo all’area, Henry trova una deviazione di mezzo ginocchio di puro culo e Sommer può farci poco. Pareggio e tutto da rifare. Ma con in campo una merda. 

Cinque minuti dopo il gol, punizia sapidissima di Dimarco, doppia deviazione, parata e Arnautovic sulla linea salva l’Hellas. Sì, amici avete letto bene. San Siro viene giù per gli insulti al cespite austriaco. Ma non basta. La partita prosegue e non riusciamo a sbloccarla nonostante il forcing finalmente per fare il secondo gol (certo farlo al 50esimo pareva una brutta idea, no?). Quando ormai siamo oltre il 90esimo unica palla decente del trottolino campeon (ormai registra arretrato anche se lo abbiamo comprato per avere una punta)  spizza Acerbi, Darmian anticipa Montipò e Arnautovic (avete letto ancora bene, sempre lui!) la manca a 10 cm dalla linea di porta. Ormai San Siro lo odia più di Sanchez, e ci voleva impegno per scalare la classifica dell’infamità. Per quanto mi riguarda uno che ha giocato in due anni solo la partita che ci ha fatto perdere lo scudetto deve andarsene affanculo prima di subito, messo su un bel trenino per una discarica. Piuttosto giochiamo con uno della Under 15. Non scherzo.

Ma non ci accontentiamo e al 93esimo sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo Bastoni prende la traversa, Barella miracolosamente la calcia bassa, Montipò non trattiene e Frattesi insacca. Due a uno e partita finita. No? No! Perché l’arbitro allunga il recupero a oltranza fino a che l’Hellas non segni, noi concediamo una punizione abbastanza scemotta ma apparentemente innocua e sul suo sviluppo in area succede di tutto: Montipò entra tipo karate kid su uno dei nostri, poi la palla arriva a Magnani, Darmian lo colpisce, lui resta in piedi, poi ci pensa, decide di cadere, nel frattempo palla rimbalzata verso la porta sguarnita del Verona, Barella anziché tirare la passa a Sanchez che riesce a sbagliare a porta vuota. Non c’è tempo di bestemmiare il cileno perché scopriamo che il suo gol sarebbe stato annullato in quanto secondo il VAR e secondo Fabbri quello su Magnani è rigore (commento dopo la Marotta League): va sul dischetto Henry e nonostante Sommer sia praticamente negli spogliatoi centra il palo al minuto 99. Ancora due palleggi e partita finita. Tre punti. Catafottetevi tutti, merde!

Siccome non si può evitare parliamo dell’arbitraggio: è rigore? A stretta regola e per me sì, anche se a noi hanno detto dopo il rigore simile su Lautaro nel derby che quei tocchi andrebbero valutati nella dinamica live dell’azione e quindi mantenuta la decisione di campo. Dopodiché ci può stare, babbi noi a non spararla via. Ma non è questo secondo me il climax della narrazione di macachi e gobbi: il focus è su Bastoni prima del nostro secondo gol (serie di spintoni reciproci conclusi con un colpetto da fesso del nerazzurro dopo il quale il veronese crolla a terra morto come corpo morto cadde). Ha visto male Fabbri? Può darsi. Ma allora ha visto male pure sul fallo su Arnautovic sul gol scaligero, o sull’intervento di Montipò in occasione del rigore. Può essere. Sta di fatto che Fabbri ha passato tutta la partita a fare check con il VAR su ogni azione in area nostra, anche la più innocua, e ho avuto la sensazione che sperasse di poterci fischiare qualcosa contro. Secondo me il VAR il colpo di Bastoni non l’ha manco visto perché l’ha considerato parte dell’azione precedente e quindi non punibile: perché altrimenti state sicuri che il buon Fabbri avrebbe volentieri annullato. Dopodiché, cari macachi e gobbi veri presunti o mancati che siate, il giorno che a voi in corsa per lo scudetto danno un rigore contro al 99esimo in casa, mi vesto di bianco e mi presento al primo rosso a San Siro. Non c’è pericolo che accada. Quindi, ripeto, catafottetevi tutti, merde!