Partita fondamentale per chiudere la pratica qualificazione e affrontare con maggiore leggerezza le ultime due partite del girone: missione compiuta nel finale dopo una partita di grande maturità. Più di così poteva aiutarci solo il Benfica vincendo contro i demoni di San Sebastian che stanno facendo un girone pazzesco.

La formazione iniziale mi desta svariate perplessità, alcune confermate, altre meno: Bisteckone non è una mia perplessità perché io ho fiducia, mentre parto prevenuto nei confronti dell’ex attaccante ora centrocampista da 0 gol a stagione El Viejo Maravilla. E non vengo smentito perché fa una partita di merda, avendo sul piede due volte una palla interessante che un attaccante vero spara in porta e che lui prova ad appoggiare a qualcun altro (chiunque esso sia) pur di non prendersi la responsabilità. Male male.

Nonostante la narrazione il Salisburgo preme ma non morde e le occasioni migliori sono tutte nostre: in particolare la palla messa malissimo da Sanchez a Frattesi (sul sinistro che cazzo!) e il colpo di testa di Bastoni. Purtroppo la pessima notizia è la performance marcia di Calhanogu e Mkhitarian (che non ne fanno una giusta in 2 e rischiano svariate volte di mandare in porta il Salisburgo totalmente a caso).

Sono molte anche le note positive però (oltre alla qualificazione): fase difensiva molto più seria; ingresso in campo sia di Barella sia di Asllani (uno si procura il rigore, l’altro quasi segna da fuori) a tutto gas; un Lautaro deluxe che quasi segna di testa, poi segna su rigore e quasi raddoppia con un controllo pazzesco (bastava aspettare un attimo per calciare di destro); ma soprattutto un Tikus enorme che da quando esce il Viejo Maravilla si prende sulle spalle la squadra e tiene il pallone lontano dalla nostra metà campo portando a spasso schiere intere di figli del Reich. Il suo contributo non entra negli highlights ma chi ha visto la partita sa che dopo il nostro goal senza di lui avremmo molto probabilmente preso un gol.

Dopodiché obiettivo centrato, anzi doppio, visto che andiamo al Mondiale 2025 (prima squadra italiana qualificata). Ci manca giusto che Zhang si tolga dal cazzo, ma non è che può essere sempre Natale.