La partita è preceduta da una polemica infinita sui supporti per subissare di fischi Lukaku, una trovata intelligente per evitare di vedersi squalificare il campo con 70 mila ululati nei confronti di chi dopo essere stato tanto amato e osannato viene giustamente odiato e vituperato da ogni tifoso interista che si rispetti.

Nonostante i moniti e le minacce di FIGC Questura e wannabe questurini assortiti lo stadio vibra di fischi ogni volta che viene mostrata anche solo l’immagine del belga sui grandi schermi e non ricordo San Siro trasudare tanto odio dai tempi del ritorno di Ronaldo con la maglia delle merde.

L’effetto è istantaneo: il panterone moscione tocca si e no una dozzina di palloni e ne sbaglia la metà, annullato dalle sue scelte idiote che ci hanno peraltro privato di una terza punta degna di questo nome, sia maledetto il tuo nome e pure la tua stirpe.

Mou imposta la partita da par suo: anticalcio al cubo fatto con giocatori che disonorano la serie A; ho visto giocare un calcio migliore dal Pordenone in Coppa Italia (con tutto il rispetto per i ramarri). Pullman davanti alla difesa, perdite di tempo ad ogni pié sospinto, sceneggiate in terra come solo i romanelli sanno fare, ecc ecc: tutto il repertorio. E quasi gli riesce il colpaccio di portare a casa un punto totalmente immeritato considerato che fanno un solo tiro in porta in tutta la partita (colpo di testa con Bastoni che marca malissimo e Sommer che ci mette una pezza).

Già il primo tempo dovrebbe terminare sull’1-0 o 2-0 per noi (la traversa di Calha grida ancora vendetta), e altrettanto dovrebbe fare il secondo tempo, se non fosse che siamo in una serata afflitta da passaggite acuta: l’unica cosa che la Roma sa fare bene è difendere sulle palle alte, e noi impieghiamo circa 70 minuti per mettere una palla bassa o provare a tirare in porta da fuori. Ma che cazzo su.

Per fortuna ci pensa Tikus che insacca un cross di Dimarco imbeccato da un lancio di 60 metri di Asllani che se lo avesse fatto Rabiot o Rejnders i giornali ne parlerebbero fino a Natale. Lo stadio viene giù tra grida, fischi, insulti e canti liberando tutta la tensione per una partita che sembrava non volersi sbloccare mai.

In ogni caso portiamo a casa 3 punti meritaterrimi alla faccia della merda umana e di quella squadra di merda che è la Roma. Fiaschi e fischi te salutant.