Buona la prima in una partita giocata interamente o quasi nella metà campo avversaria contro una squadra – va detto – piuttosto imbelle in una serata tra le più calde mai vissute in quel del Meazza. Va anche detto che il merito per l’inoffensività monzese va in parte anche a un De Vrij versione professore dottore ingegnere del calcio che porta a spasso tutti i giocatori e anche i tifosi criptomilanisti della seconda squadra dei rossoneri cittadini.

La squadra nerazzurra ha una sua identità e questo è un grande merito di Scemone, gli va riconosciuto, e mi sono anche piaciute le sue dichiarazioni dirette e senza ambiguità nel post partita. Chiaramente stiamo ancora cercando una quadra generale e una squadra più aggressiva e compatta ci avrebbe fatto faticare di più: in particolare i centrocampisti devono coprire una fetta molto ampia di campo e questo è molto molto dispendioso: stasera a farne le spese il più sottotono – Barella – a cui però si deve un pregevolissimo tocco per Cavallo Pazzo che si gioca la carta assist per Lautaro (e va anche sottolineato che nel secondo tempo ha fatto molto meglio che nel primo, per motivi a me imperscrutabili).

Detto che in difesa tutti molto bene (tranne forse gli ultimi 10-15 minuti di Dimarco attaccato alla bombola del gas e un Bisteccone già idolo ma in difesa tutto da costruire) davanti si vede che c’è molto da lavorare, soprattutto per capitalizzare l’enorme mole di occasioni e di gioco creato (oggi non ci è costato caro, ma non sarà sempre così): Lautaro ne ha messi due e questo è un bene visto che per arrivare ai 30 stagionali che servono se vogliamo avere speranze è meglio se inizia a timbrare subito; Thuram a me è piaciuto e ha dato un sentore di quello che potrebbe dare. Mi pare evidente che non sia Lukaku e manco Dzeko, è proprio un altro tipo di attaccante e le sinergie con squadra e compagno di reparto sono tutte da inventare. Arnautovic (acquisto senza alcun criterio se non quello di avere uno già pronto e che costasse poco) è entrato bene anche se direi che ha già fatto tutti i colpi di tacco che poteva esibire per il 2023 in nerazzurro: fino a gennaio eviti, grazie. Ed è stato molto interessante (e qualcuno tra cui il sottoscritto aveva suggerito che potesse essere una soluzione importante stante la presenza di Correa totalmente inutile a livello di reparto avanzato) che come quarta punta abbia di fatto giocato Mkhitarian che tra l’altro spero viva in una camera iperbarica perché stasera ha corso per 10. Il valore dell’avanzamento dell’armeno è duplice: Scemone prova cose diverse (e Samardzic sarebbe stato perfetto per questo tipo di idea) e ci conferma che in Correa non crede manco più lui.

Ritornare a San Siro e vincere senza patemi non è mai scontato e va bene così, anche se adesso si aprono le fasi finali del calcio mercato che potrebbero mandare tutto in vacca o consegnare all’allenatore una rosa quantomeno più lunga e completa dell’anno scorso: non voglio essere disfattista ma temo che sarà l’ennesima sliding door che prendiamo nei denti. Spero di essere cattivo profeta e non ottimo veggente.