L’abbiamo aspettato, l’abbiamo sfiorato 2 anni fa, l’abbiamo voluto, l’abbiamo inseguito seminando il panico negli avversari. E poi è arrivato. Così, in un derby, lo Scudetto della Seconda Stella proprio in faccia alle merde è impagabile e ci fa vivere un altro pezzo di storia nerazzurra, più grande del cielo e della notte dove brillano le nostre stelle. 

Mai come stasera: “a noi della partita non ce ne frega un cazzo, Milan Milan vaffanculo!”

Mi rifiuto di parlare della partita. Vorrei incontrare tutti in piazza Duomo sventolando una bandiera nerazzurra nuova di zecca che mi fa mettere in bacheca la mia storica con una sola stella. Vorrei abbracciare tutti i fratelli e le sorelle nerazzurre. Vorrei dormire, ma come si fa. Vorrei continuare a cantare i cori in giro per le strade di Milano per ore e ore e ore. La gioia è troppa, l’euforia è incontenibile.

Abbiamo puntato la strada per l’isola che non c’è dal giorno uno e finalmente siamo arrivati dove volevamo arrivare.

Ed è stasera che mi devo cospargere il capo di cenere e chiedere scusa a Simone Inzaghi da Piacenza. Ha sconfitto i miei pregiudizi, è cresciuto, mi ha dimostrato con il lavoro che conta solo il campo e si merita questo trofeo tanto quanto noi.

Oggi, ieri, domani, sempre e per sempre, FORZA INTER!