Le ultimissime voci su Lukaku impressionano non tanto per le cifre che si leggono quanto per quello che oggi la nostra proprietà rappresenta agli occhi del mondo e di noi tifosi: zero.

Ho già detto nel recente passato come una società che da campione in carica non è favorita per l’anno successivo nelle opinioni degli “esperti” rappresenti una anomalia e se aggiungiamo l’addio del tecnico che ha fatto sportivamente il miracolo solo qualche mese fa, del preparatore atletico probabilmente migliore della nostra storia recente, di Lele Oriali, bandiera nerazzurra, di Hakimi, il miglior esterno destro giovane in circolazione, il puzzle doveva quanto meno far comprendere a tutti che si trattasse chiaramente di una proprietà in dismissione.

Forse c’è voluta la situazione creatasi attorno all’uomo più rappresentativo di questa Inter, il leader e il numero 9 più forte della Serie A e tra i migliori al globo per far svegliare tutti: 130 milioni sono tantissimi, è vero, ma una società che non accetta contropartite, che decide di ascoltare le offerte per l’uomo che incarna l’attuale struttura di tutta la squadra fa capire bene quali siano le intenzioni della proprietà.

Fare cassa, mettere l’obiettivo economico-finanziario molto prima di quello sportivo e cercare di galleggiare, sopravvivere, come fatto per tutta questa estate di disorganizzazione tra amichevoli non annunciate, settimane per prendere un giocatore normale come Nandez e la fretta di un ladro nel liberarsi di Hakimi appena ricevuto l’offerta vicino ai 70 milioni dal PSG.

La vittoria del bellissimo scudetto numero 19 è stato il punto di arrivo di una proprietà che aveva già da tempo deciso di tirare i remi in barca, tra un bond da rifinanziare e un altro, tra un presidente in viaggio per l’Italia per festeggiare il tricolore, annunciare i tagli e subito ripartito verso il suo Paese senza colpo ferire, tra lo smantellamento di un gruppo che tante soddisfazioni ci aveva dato in pochissime settimane.

Molti tifosi, ancora obnubilati da non so quale aura cinese ammaliante, facevano e fanno finta di non vedere una proprietà fallita che ormai sportivamente non ha nulla da condividere con l’Inter. E questo a prescindere da come finirà la questione Lukaku.

Potrebbero anche non cederlo (non credo) ma arriverebbe presto il tempo in cui Zhang se ne pentirà amaramente e, chissà, prenderà altre decisioni dolorose per noi. Al contrario cedendolo incamererebbe il cash di cui la società parzialmente necessita per far fronte alle spese correnti, lasciando mister Inzaghi in acque terribilmente fangose.

Siamo forse solo nelle mani di Marotta, anche se sarà complicatissimo ricostruire la squadra con i soldi che resteranno per gli investimenti successivi alla possibile cessione di Romelu. E non esistono giocatori che attualmente saremmo in grado di comprare e che ci possano aiutare a migliorare la squadra.

L’unica cosa che noi tifosi possiamo provare a fare è restare sempre accanto alla squadra, al mister, quindi all’Inter stessa, tifando altresì affinché presto i mercanti vadano via dal tempio.