Dopo il match delle 18:00 tra una zerbinatissima Atalanta e i cugini neo campioni d’Italia la partita non vale pressoché un cazzo, e quindi la vinciamo senza alcun patema, con Lautaro che colleziona gol e complimenti dopo aver visto la porta con il binocolo per 3 mesi filati in cui abbiamo fatto i salti mortali per portare a casa punti e speranze. Della partita onestamente non mi frega un cazzo però penso che sia una buona occasione per fare dei bilanci.

Cominciamo dai giocatori: a difesa (in generale) e centrocampo titolare non ho nulla da recriminare (mentre le riserve in mezzo al campo sono impresentabili, ma non è neanche colpa loro, nel senso che si sapeva che facevano cagare), se non il fatto che Calhanoglu è un bel gatto nero e riuscirà nell’impresa di essere la versione umana della kriptonite per chi vuol vincere uno scudetto. Viceversa questo scudo lo abbiamo perso grazie al fatto di dover giocare senza portiere per 38 partite e con -1 portiere nella partita decisiva subendo il ricattino di quello che dovrebbe essere il nostro capitano. Io non me lo scorderò mai e quel sacco di sterco di Handanovic non avrà MAI il mio rispetto dopo la mossa di Bologna-Inter. Oltre al problema in porta abbiamo giocato per mesi senza attacco: Dzeko è durato 15 partite, Lautaro si è svegliato nelle ultime 5 partite o quasi, Sanchez è servito solo a vincere la SuperCoppa (grazie però non ti gasare, amigo), mentre Correa andrebbe smaltito nell’umido prima di subito.

Al di là di tutto questo scudetto non lo abbiamo perso una volta sola, ma tante volte: per il rigore sbagliato contro l’Atalanta, per il derby perso dominando (grazie anche alla mitologica sostituzione del migliore in campo con Dimarco), per la partita con il Bologna che ti avrebbe dato l’abbrivio finale, per i 7 punti in 7 partite fatti per giocarsela inutilmente con il Liverpool spompandosi. Ogni volta che dovevi vincere non hai vinto; ogni volta che dovevano vincere gli altri lo hanno fatto (di culo, di bravura, per scarsezza o compiacenza altrui poco conta). Di cosa parliamo?

Il bilancio di Limone è negativo, almeno per un tifoso. Sarà forse positivo per lui specializzato in coppette e per la società che gli aveva chiesto il quarto posto e qualche titulo. In compenso per me sentirlo magnificare i 7 punti in 7 partite perché “ce la siamo giocata alla grande con il Liverpool e non abbiamo rimpianti” mi fa venire voglia di prenderlo a calci nelle gengive. Come allenatore dell’Inter non puoi giustificare aver perso lo scudetto della seconda stella glorificando coppette varie e prestazioni mirabolanti di discutibile valore alla fine della fiera. Per me può andare affanculo, ma penso che per la società sia un ottimo capro espiatorio alla peggio e soldatino alla meglio.

Chi ne esce veramente a pezzi però per me è la dirigenza: non voglio attribuire a Marotta e company responsabilità nella perdita di Lukaku, Hakimi e Conte in una botta sola, ma la colpa di non porvi rimedio decentemente è sicuramente sulle loro spalle. Sostituire Lukaku con Dzeko per qualche partita ok, ma pensare di integrarlo con quella scoreggia di Correa è un insulto alla nostra storia (soprattutto spendendo gli unici pochi soldi che la munifica proprietà ti ha concesso di investire). E a gennaio usare tutti i soldi su ruoli coperti o con ex giocatori quando sarebbe bastato un centrocampista normodotato o un Belotti qualsiasi davanti per avere qualche gol di scorta ci costa al 90% lo scudo. Altra pietra sulla schiena di Polifemo è aver tirato avanti per mesi la partita con il Bologna convinto di avere in tasca il 3-0 a tavolino e ritrovarsi a giocarla proprio quando non dovevi, perdendola male male male. Ora ha una sola chance per cercare di non perdere completamente la faccia: allestire un bombardamento mediatico sul Sassuolo che a parti inverse sarebbe garantito al 100% per fare cagare sangue al Milan. Poi se vinceranno complimenti e basta.

Della proprietà non parlo neanche perché come è possibile qualificare gente che con in mano una squadra che ha appena vinto lo scudetto e potrebbe vincerne un altro paio, vende i migliori giocatori, fa scappare l’allenatore e compra 4 scarti imbertandosi un centinaio di milioni? Maledetti laidi. Banditi peggio del peggior Giusy Farina. Punto.

Sono furioso per aver perso questo scudetto, ma sono furioso con noi, perché alla fine gli altri hanno fatto molto più di quanto potessero. Siamo noi che abbiamo fatto molto meno di quello che potevamo fare, se non quando era prettamente inutile come stasera. E se dall’esterno non si può criticare più di tanto la stagione, io come tifoso sono incazzato come un’ape.