Sono arrivato all’ultima partita senza alcuna illusione e quindi non ho patito particolarmente né il pre, né il durante, né il post. Sono contento però che la partita di Reggio Emilia (manco nella loro città giocano gli zerbini neroverdi, che sfigati inverecondi) abbia rivelato il livello della Serie A e di metà delle sue squadra (il contrasto con quanto accaduto in Premier League è talmente esplicativo che non servono parole, ma ringraziamo comunque Fiorentina, Lazio e Sassuolo per aver onorato il Campionato e riportato la squadra del popolo a trionfare contro tutte le avversità…). Sono sicuro che sentiremo ancora lagne e piagnistei da parte dei cugini del lato sbagliato del Naviglio convinti di essere delle specie di Don Chisciotte del calcio mondiale (e noi dovremo ridergli in faccia senza pudore e senza aggiungere parole).

Io dal canto mio sono contento che la mia squadra debba sempre cagare sangue per vincere qualcosa senza ricevere prebende e leccate di culo per poi piangere come una vite tagliata ogni volta qualcosa non va per il verso giusto (quella fase dovrebbe finire verso i 2-3 anni di età).

Aver mancato il bersaglio grosso proprio quando era a un passo non è un merito della società che ci ha reso competitivi in questi 3 anni, ma una sua colpa frutto di mercati in attivo multimilionario fatti smantellando un gruppo pronto a rivincere e convincere, di scelte miopi e decisioni con quasi nessun senso calcistico (Correa, Caicedo e Gosens rimarranno negli annali quasi quanto i numeri da circo del cigno di Grosseto). Alla fine l’Inter sta vincendo nonostante Suning e non grazie a Suning e chi tra i tifosi non vede questo fatto lapalissiano è un collaborazionista e va trattato come tale (più o meno come i migliaia di occasionali presenti oggi allo stadio e a cui vieterei di vedere partite dal vivo… Il giorno che faranno lo stadio solo per abbonati e senza il settore ospiti sarà un giorno bellissimo).

Come ho già scritto gravi colpe le vedo anche nella dirigenza che ha peccato di hybris pensando di avere del credito con il karma mentre se sei nerazzurro il karma  è dietro l’angolo con un randello che ti aspetta al varco: investire tutti i soldi della campagna estiva per pochi che fossero su quello scarto umano di Correa (che oggi segna la doppietta più inutile della storia dell’Inter) e quelli della campagna invernale dove bastava un Petagna qualunque su Gosens (150 minuti in 6 mesi) e Caicedo (30 minuti in 6 mesi senza neanche reggersi in piedi) sono all’origine di un secondo posto che poteva essere primo (e non metto nel conto la vicenda Bologna-Inter tirata in lungo per poi averla tra i coglioni al momento meno opportuno e finendo per trasformarla nel trampolino rossonero). Caro Polifemo, male male.

Premio speciale della giuria dei babbei va a Limone, ma solo al terzo posto, ai suoi cambi e alle sue fisse sui gialli e sui Dimarco et similia, alla sua voglia di rigiocare l’andata con il Liverpool e al suo essere contento e soddisfatto per un secondo posto e due coppette (anche se siamo d’accordo che a inizio anno avrei firmato con il sangue per vincere le due finali e arrivare a 84 punti, perché mai avrei pensato che quegli altri ne facessero 86, ma l’appetito vien mangiando ed è giusto così). Forse non hai capito che la tua occasione per vincere uno scudetto era questa e il treno ti è passato proprio sotto il naso (e avrai modo di capire da solo che un pezzo di responsabilità ce l’hai anche tu, ma tranquillo Suning ti userà come capro espiatorio a novembre e ti accorgerai anche tu di chi dovevi e non dovevi fidarti).

Io nel frattempo stacco qualche mese che il calciomercato mi fa venire i vermi e mi preparo alla prossima stagione di post con la rubrica “Panini alla merda” (cit mod ariano), giusto per far capire cosa mi aspetto dalla mirabolante proprietà per questa estate e per la prossima stagione.