Il giorno che morirò sarà di sicuro mentre guardo una partita dell’Inter. Con ogni probabilità allo stadio. A parte questo prevedo solo la possibilità della morte violenta. Ma prima che arrivi quel giorno fatemi sfogare per bene con il mio trittico di vaffanculo odierni.

Vaffanculo Limone: vaffanculo tu, il tuo fidanzato Di Marco (che ci è già costato Atalanta, derby, Bologna e stasera su entrambi i gol ha pesanti responsabilità visto che gioca in una zona a caso del campo costringendo tutto il resto della difesa e mezzo centrocampo a correre il doppio per coprirlo), quella vescia di Correa che lasci in campo 90 minuti, il cadavere di Dzeko e quella merdaccia di Handanovic di cui hai sopportato il ricattino la sera di Bologna che ci scucirà lo scudetto dal petto. V-a-effe-effe-ncuuuuulo (cit.)

Vaffanculo Pampers, voi e i vostri pannoloni di merda dovete darvi fuoco così magari i nostri eroi smettono di indossarli e provano a giocare con la testa anziché regalare intere frazioni di gioco ad avversari improbabili. E mi incazzo il doppio quando dopo mezz’ore invereconde tirano fuori belle prestazioni perché un tale bipolarismo è inspiegabile se non con gli strumenti della psichiatria. Speravo che almeno questo degli scorsi due anni vi fosse rimasto incastrato nelle zone più primitive della vostra amigdala.

Vaffanculo AIA e il killer che avete mandato che ha passato la serata a cercare ogni scusa per annullarci un gol e per fotterci: grande risultato ottenuto dai piagnistei ormai continui da sei mesi a questa parte di quei poveretti dei cugini capitanati da un pallone gonfiato vestito da esistenzialista degli anni Sessanta fuori tempo massimo a cui abbiamo regalato il titolo da minchioni quali siamo; grande risultato ottenuto grazie al complice silenzio targato China ma anche del nostro italianissimo AD che sa bene come funziona il chiagni e fotti di queste parti e ha deciso di non prendere alcuna iniziativa in merito. Non conosco squadra del globo terracqueo che subisce in casa arbitraggi di questo tipo senza reagire. Vaffanculo pure a voi.

Come si può vedere l’ho vissuta bene questa serata sulle montagne russe della rabbia e dell’euforia, ma d’altronde io non faccio il giornalista e se non posso sfogarmi qui dove cazzo dovrei farlo? Allo stadio bestemmio tutto il tempo che non canto come un pazzo, alternando plausi e insulti con eguale frequenza, una vita d’inferno che quando va bene si conclude con una forsennata corsa in balaustra.

Della partita in sé c’è poco e allo stesso tempo molto da dire: vogliamo parlare delle ennesime frittate di De Vrij (professore che cazzo ti è successo?) e Di Marco che ci costano 2 gol? O vogliamo parlare di come dopo il secondo gol subito si mandino tutti a cagare in campo come degli isterici fino all’episodio che ci rimette in partita (dopo aver avuto decine di occasioni)? Dei centrocampisti e laterali di ottimo livello ma che ogni tanto spengono il cervello (oggi Dumfries molto bene in attacco ma molto male in difesa per dire)? O anche potremmo parlare di come i nostri attaccanti non riescano a capitalizzare 80 azioni da gol, tra la vescia sgonfia, quello che segna solo gol di istinto ma sbaglia quelli in cui basta pensare per fare la cosa giusta, e quello che non si regge in piedi e si farebbe fottere il pallone anche da un bambino di 5 anni? Li odio e li amo perché sono un malato, come tutti quelli che frequentano questi lidi e che continuano a farlo nonostante tutto.