Molto difficile giudicare un mercato che chiuderà tra più di venti giorni, quello che posso fare per adesso è commentare la cronaca, quello che succede e quello che è già successo. Per i giudizi definitivi aspetterò.

Per adesso mi pare che l’Inter stia andando, a parole e nei fatti, nella direzione di confermare un bel po’ di giocatori della drammatica scorsa stagione cercando di integrare dove può.

Scrivo dove può perché mi pare, fino ad adesso, che i problemi in Cina e le famose maglie strette del settlement agreement con l’UEFA stanno evidentemente portando la società a tenere un atteggiamento di questo tipo, al contrario di quanto molti tifosi pensavano soltanto qualche mese fa.

Ed ecco aumentare negli ultimi giorni le dichiarazioni sulla rosa “che lo scorso anno non ha espresso il suo potenziale” (che poi nella realtà è la verità) e che quindi sarà da valorizzare grazie al valore aggiunto di Spalletti. Siamo quindi, come quasi sempre accade all’Inter, nelle mani dell’allenatore.

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Ma il valore aggiunto di Sabatini, invece? Finora c’è stato?

Al netto dei dubbi che continuo a nutrire sul suo ruolo (avrei preferito qualcuno presente al 100% dentro l’Inter e il contemporaneo allontanamento di Ausilio per un netto cambiamento d’aria) cosa ha espresso il nuovo duo di direttori in termini di mercato?

Poco in entrata (abbiamo già discusso dei vari Skriniar, Borja e Vecino), quasi nulla in uscita.

Ed è questa secondo me la prima mancanza dell’ex Roma.

Quasi tutti sul piede di partenza ma alla fine pochi sono effettivamente stati mandati fuori da Appiano: Banega, Miangue, Caprari, Di Marco, Biabiany.

E tutti quelli che l’anno scorso ci hanno fatto dannare? Sono tutti ad allenarsi con Spalletti.

La speranza è che comunque entro fine agosto saranno in parecchi a partire ma senz’altro mi sarei aspettato molta più celerità nelle cessioni pur comprendendo il fatto che non è certo facile vendere certa gente mediocre ma con stipendi da big e questa è una colpa palese della precedente gestione (che poi tanto precedente non è visto che vive e lotta insieme a noi).

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Ma un altro aspetto di Sabatini che finora è mancato è quello riguardante le sue classiche zampate in quel tipo di acquisti che avevano fatto, per esempio, la fortuna della Roma.

Non penso solo a quelli che hanno portato una plusvalenza, cosa importantissima, ma a quelli che prima di aver portato dei vantaggi economici hanno sfornato sul campo prestazioni di alto livello.

Penso a Pjanic, preso a 11 milioni dal Lione e rivenduto con clausola a 32 alla Juventus, penso a Strootman, preso a 17,5 milioni e oggi colonna dei giallorossi, penso a Manolas, a Lamela, a Dzeko, preso a 11 milioni e dopo qualche difficoltà diventato senza alcun dubbio uno dei migliori attaccanti della scorsa Serie A.

Cioè giocatori non “sorpresa” (come possono essere i vari Karamoh, Emre Mor, Dalbert, investimenti su cui non ho assolutamente nulla da dire) ma quasi o totalmente affermati nei rispettivi campionati o nelle rispettive nazionali e presi a condizioni favorevoli e spesso con blitz improvvisi.

Per adesso non abbiamo assistito a questo tipo di acquisti, aspettiamo fino a fine agosto.

Di Sabatini mi fido, ma certo a me avere due direttori continua a non far quadrare più di qualcosa.