Che sarebbe stata una serata di merda dovevo intuirlo fin dal pre-partita in cui i prodi commentatori tutti fiorentini di Sky discettavano sul “fallo da rigore decretato da Abisso al 97esimo della partita dell’anno scorso”. Fallo da rigore che ricordo era un tocco di petto netto con cui ci hanno rubato due punti sacrosanti, circostanza che chiunque non sia una prostituta intellettuale non dovrebbe alcun problema ad ammettere, tanto ormai è passata in giudicato. Come se non bastasse devo vedere per l’ennesima volta in campo il centrocampo Amsa formato da un centrocampista inesistente, un pensionato (comunque migliore in campo) e Sbronzovic morto in piedi dopo mesi a tirare la carretta.

Inaspettatamente la partita si mette subito per il verso giusto: alla seconda azione di questo nome l’asse Borja-Brozo produce una palla d’oro che lo spagnolo spinge in porta. Poi la viola sfuria per una ventina di minuti ma senza alcun costrutto. Purtroppo nel primo tempo vediamo l’unica volta in cui i nostri due attaccanti decidono di passarsi la palla: sarebbe gol se Lukaku non fosse partito in fuorigioco a centomila metri dalla porta fiorentina. Segno che l’inerzia della serata non volge al meglio.

D’altronde si sa che l’Inter ha vocazioni caritatevoli e che è praticamente gemellata con la Caritas ambrosiana: e quale squadra si delinea meglio della Viola come squadra di poveretti? Una squadra i cui tifosi odiano i gobbi ma che fa sempre favori ai gobbi, i cui migliori giocatori quando vanno via da Firenze finiscono sempre dai gobbi, allenati da un perdente a 24 carati come l’Areoplanino Montella che festeggerà questo pareggio come se avesse vinto un Mondiale. Se anche io avessi inclinazioni caritatevoli non sarei incazzato come una bestia.

Già, perché nel corso del secondo tempo riusciamo a sbagliare circa 4 palle in 3 vs 1: Lukaku si fa murare in campo aperto da Pezzella (!!!!), Lukaku spara sul portiere a mezzo metro dalla linea di porta, Lukaku e Lautaro non riescono a trovarsi manco se li chiudi in una stanza di un metro quadro da soli, ecc. ecc. Il tempo avanza e dentro di me cresce la consapevolezza di come finirà.

Non contenti decidiamo di estendere il nostro spirito di beneficienza al Genoa che ci vedrà scendere in campo con due soli centrocampisti titolari e senza uno dei nostri due attaccanti grazie ad ammonizioni rimediate da veri imbecilli. Non so manco come potremo scegliere 11 da far giocare, però qui entra in gioco l’odiato mister. Se c’era un momento in cui doveva fare la differenza era questo: in emergenza numericamente e qualitativamente, in crisi psicologica per l’uscita dalla massima competizione peraltro meritatamente, era oggi il giorno in cui vedere la differenza. Allora un giorno mi spiegherà come cazzo gli viene in mente di togliere Lautaro che tanto ormai partirà per l’Argentina domani per farci giocare gli ultimi dieci minuti di palle lunghe con quel menomato di Policane (Babbo Natale ti prego non farmelo mai più vedere in campo con la nostra maglia), tanto più che hai fatto uscire Borja (che oggettivamente era morto) per mettere un nano di 17 anni sconosciuto a chiunque che non ne azzecca una in tutti i minuti in cui ha calcato il campo. Ma avanzare direttamente uno dei nostri centrali in mezzo al campo lasciando Lautaro lì dov’è? Oppure chiedere a tutti di stringere i denti 10 minuti visto che più o meno stavamo funzionando? Dai cazzo.

Invece l’odiato mister si spallettizza e la partita finisce proprio come sarebbe finita con Spalletti, con un contropiede assurdo preso perché il nostro attacco non riesce a tenere il pallone e l’uomo in marcatura sulla loro punta non riesce a uccidere l’avversario appena passata la linea di centrocampo (meglio un rosso e puntizione che il gol preso). Ovviamente al 91esimo così non c’è tempo per recuperare in alcun modo. Più che i punti con Parma e Roma, saranno questi i punti che rimpiangeremo amaramente, esattamente come l’anno scorso i punti di Firenze, ma stavolta per colpa nostra e non di quelle merde dell’AIA. E li rimpiangeremo perché con il Genoa ne lasceremo altri arrivando all’ultima partita praticamente con la Primavera (ma di questo non do colpa all’odiato mister quanto all’odiata dirigenza di nota lungimiranza).

Se non si fosse capito nel calcio la solidarietà sta a zero. Le partite che contano le devi azzannare e noi abbiamo fatto la figura non certo dei bravi ragazzi caritatevoli, ma dei ciula. E se il cambio di rotta rispetto agli scorsi dicembre deve vedersi da queste partite, mi sa che 12 milioni non sono stati ben spesi.