Ogni interista in una giornata come questa in cui finalmente i gobbi maledetti rallentano si aspettava il solito pareggio possibilmente condito da qualche postilla del regolamente arbitrale che vale solo se si ha la maglia nerazzurra. D’altronde vedere in campo contemporaneamente il centrocampista inesistente e il centrocampista deprimente giocando in 9 anche se contro un’imbelle Spal non faceva presagire niente di buono.

Invece l’Inter sfodera un primo tempo d’autorità che finisce 2-0 solo perché decidiamo di non fare 5 o 6: Lautaro è indemoniato e compensa ampiamente l’assenza di centrocampo tenendo impegnata tutta la difesa quasi da solo. Un gol chirurgico dopo aver mandato a stendere mezza squadra ferrarese, un altro con stacco d’imperio in mezzo all’area. Se Mimmo non si mangiasse un gol fatto a mezzo metro dalla porta la partita sarebbe in ghiaccio già al 45esimo.

Purtroppo siamo sempre l’Inter e torniamo in campo con la stanchezza che si fa sentire. E ovviamente prendiamo un gol in cui tutta la squadra praticamente si comporta come le sagome per l’alleanamento. Non rinculiamo anche grazie alla pochezza della Spal, ma soprattutto per l’opera di bene in cui si prodiga Lukaku autore di una partita straordinaria per quantità e forza. Gli manca il gol al nostro gigante buono ma arriverà.

Anche nel secondo tempo potremmo fare almeno un paio di gol comodi ma tra Vecino, Candreva e soprattutto Lautaro ce ne mangiamo tre. Per fortuna Gagliardini si infortuna da solo e obbliga Conte a sostituirlo: tornati in 11 (o 10 e mezzo considerato il centrocampista inesistente) non soffriamo più e chiudiamo la partita: siamo di nuovo la capolista, durerà poco, ma godiamocela così. Andiamo!