Esistono diversi tipi di deiezioni, da quelle solide tipiche dei mammiferi a quelle liquide o semi-liquide di altri gruppi di vertebrati, ma per restare all’interno del genere Homo possiamo distinguere due tipi principali di situazioni problematiche quanto alla defecazione: la cacca molle e la stitichezza (ci sarebbero anche le emorroidi, ma nell’odiera dissertazione posso anche fare a meno di discorrerne e spero di non doverne parlare da qui alle prossime settimane).

I primi 77 minuti  (come la maglia di Brozovic, un caso? Io non credo, ndn) di Inter-Casteddu sono un’inno alla difficoltà di evacuazione: i rossoblu rintanati dietro la linea del pallone nella speranza di rosicchiare un punticino disperati e noi ostaggio dell’assenza del nostro centrocampista più mobile mal rimpiazzato da un redivivo (diciamo redi-non-morto su) Sensinho che si fa notare solo per un tiro all’inizio del secondo tempo (un po’ poco per quasi 80 minuti di partita), e dalla scelta di schierare Er Nonno con il suo deambulatore al fianco di Lukakone in attacco. Una delle peggiori partite di Sanchez da quando è in nerazzurro, senza tema di smentita, e considerato il livello mediocre delle sue prestazioni quest’anno è chiaro chi è uno dei principali responsabili della nostra stitichezza domenicale.

Per fortuna il Cagliari è una colonia di scarti ed ex virgulti nerazzurri cosa che ci consente di sapere che una cagata la faranno al 100% (considerato quante gliene abbiamo viste fare con i nostri colori nessuno avrebbe dovuto avere dubbi), ma la statistica vive di eccezioni e infatti il gol arriva per meriti nostri (sopratuttto di Lukakone, tanto per cambiare, che apre in due la difesa sarda con un bellissimo movimento e passaggio a seguire). Nell’occasione i 70 minuti di panchina hanno giovato ad Hakimi che dopo mesi al posto di perdere l’attimo per guardare in mezzo all’area piccola mette un cioccolatino teso e perfetto per essere spinto in porta: Matteo Darmian, cuore nerazzurro sin da quando era capitano del Milan Primavera contro l’Inter di un giovane SuperMario Balotelli, la colpisce à la Gagliardini ma anziché colpire un piccione centra la porta proprio sotto la traversa ed è GAAAAAAAL (pluricit.)

Quello che accade tra il 77esimo e il 93esimo si spiega in un solo modo e cioè quel peculiare fenomeno per cui dopo prolungata stitichezza l’improvvisa liberazione del canale rettale produce un effetto direttamente opposto e contrario: un accesso di diarrea fulminante post stipsi. E così i tifosi nerazzurri sono costretti a vedere i nerazzurri farsela addosso e concedere una decina di azioni a un Cagliari per fortuna sufficientemente imbelle da non combinare un cazzo. Treppunti pesantissimi e tutti a casa.

PS: sul latino del titolo non mi cagate il cazzo che se può declamare versi Lotito posso farlo pure io che al mio attivo ho sei mesi da autodidatta per gioco tra i 16 e i 17 anni sui libri vecchi di 20 anni prestatimi non mi ricordo manco più da chi.