Finalmente arrivato il portiere titolare, dopo aver pagato arrogantemente anche più della fantomatica clausola al Bayern, da fonti tedesche, forse al fine di farsi allungare ulteriormente le tempistiche di pagamento, abbiamo fortunatamente chiuso questa ulteriore piccola pagina del nostro mercato così da poterci concentrare su quanto è ancora aperto.
E in questa estate di pagine ne abbiamo viste, tra alcune di pura commedia sino-italiana, dallo sponsor trovato all’ultimo allargando una partnership già scritta per il retro, al buio pesto sul mercato dopo gli obiettivi saltati (Vicario, Lukaku e ora Scamacca), alle enormi, incredibili e inaspettate difficoltà della proprietà (anche dai più ottimisti o illusi compagni di tifo) nel provare a fare acquisti tirando oggi fuori dei soldi o provando a impegnarsi (o anticipare) maggiormente per non andare in difficoltà su qualsiasi obiettivo

Vedete, quello che vorrei spiegare ai nostri ottimisti o illusi compagni di tifo, è che quando io, tifoso rompiscatole, voglio lamentarmi per come si sono evolute alcune cose sul mercato, non è che mi sto lamentando di Scamacca o Trubin, il punto non è quello, il punto prescinde da Scamacca o Trubin: sono le modalità per le quali ci troviamo sempre ad agire in affanno, con l’acqua alla gola, nonostante tra l’altro un’annata straordinaria per entrate in Champions e soldoni entrati grazie alle cessioni di Onana e Brozovic.
Non capire questa roba è puro esercizio di malafede per prendere di mira chi si lamenta quando questi ultimi invece pongono (o cercano di porre) una domanda molto semplice: la proprietà sta facendo il possibile per fare tutto quello che si può fare? Chissà la risposta, quella reale.
Detto questo, ad oggi mancano sempre all’appello il difensore centrale e l’attaccante: se sul difensore torno a sottolinearne l’importanza da quando dalla narrazione è sparita la casella in rosa di Skriniar da riempire (e l’infortunio di Acerbi ci ricorda che l’età media dei titolari dietro non è certo da Nazionale under 21), sull’attaccante ormai ogni giorno ho paura di leggere di tutto di più.

Non so come andrà a finire, la statistica (…) dice che sia molto probabile che la copertura possa arrivare da una squadra italiana, ma stavolta voglio credere non sia per forza così. Balogun costa un occhio e il mio timore è che ora, visto tutto quello che è successo attorno all’acquisto del nostro futuro centravanti, venga atteso come un messia, quasi come fu per Gabigol.
Di lui ne avevo parlato nei commenti mesi fa, io l’avrei preso appunto come “scommessa” non come soluzione a tutti i nostri problemi. Ma oggi sei nelle condizioni ormai di puntare tutto su Thuram (sperando si riveli un grande attaccante) e l’altro che arriverà verrà giocoforza travolto da più responsabilità rispetto a quelle che dovrebbe avere. Perdere tempo sul mercato significa anche questo.
Chiudo però con un’opinione molto positiva, e non poteva essere diversamente, sul centrocampo: quello che stiamo provando a costruire è un reparto di tutto rispetto e se penso che tutto sia stato fatto senza tirare fuori una lira quest’anno dico che se non è la Gioconda di Marotta/Ausilio poco ci manca. Samardzic e Frattesi sono innesti positivi e sui quali nessun tifoso potrà mai dire nulla, anzi. Ad avercene.
È sulle altre mancanze che dovremo essere però bravissimi affinché quell’obiettivo citato dall’inizio del ritiro estivo possa diventare realizzabile per davvero e non una chimera data in pasto a tutti per responsabilizzare troppo il lavoro dell’allenatore (che tra l’altro ha accettato questa sfida).