Ho voluto inserire nel titolo di questo post il classico incipit che tante volte abbiamo sentito quando da bambini ci hanno raccontato delle favole.

E in questa estate nerazzurra quante favole stiamo ascoltando, tanto che avrei potuto sostituire il “C’era una volta” con “Bisseck e Thuram sostituiranno D’Ambrosio e Dzeko anzi no Skriniar e Lukaku” o ancora “È assolutamente normale che a ritiro iniziato abbondantemente non si abbia né primo né secondo portiere”.

Favole, favolette direi, per chi se la vuole raccontare o, peggio, la vuole raccontare a chi invece muove qualche critica o qualche leggera perplessità.

Non trovo normale onestamente vedere sparire dalla narrazione attorno al nostro mercato il difensore titolare dimenticando che in quel reparto abbiamo perso Skriniar, mica solo il buon D’Ambrosio. Non trovo normale la confusione che trapela attorno alla ricerca dell’attaccante titolare che oggi è diventato invece il backup di Thuram.

Per carità il calciomercato è lungo, in ritiro possono succedere cose impensabili tipo Bisseck che diventa Walter Samuel, ma a me pare evidente che l’unica strategia per coprire i chiari buchi in rosa sia quella di andare a scandagliare il mercato dei giocatori in svendita sperando in qualche sponda “amica”, a Bergamo o chissà dove.

Le necessità per me sarebbero chiare, portiere, difensore e attaccante titolari, ma mi sa che le continue e ininterrotte e a volte inspiegabili necessità finanziarie della società (unico traino di qualsiasi operazione per l’Inter) stanno portando il racconto verso tutt’altro.

In tutto questo c’è Inzaghi che deve lavorare ricostruendo la colonna vertebrale della squadra, da quella che un anno fa poteva essere Onana-Skriniar-Brozovic-Lukaku a una nuova con un paio di dubbi e i soli Calha e Lautaro a prendere i posti degli ex compagni.

Tra meno di un mese ci sarà l’esordio in campionato, chissà se per quel giorno le cose saranno più chiare oppure no, chissà se per quel giorno quello che a me sembra il proseguimento della decrescita (in)felice degli ultimi anni sarà invece smentito dai fatti.

Con questo caldo la speranza di tempi migliori è l’ultima a morire.