Avvalorando l’assioma che con l’Inter non ci si annoia mai, manco durante la pausa per le Nazionali, oggi si sono diffuse le voci di una richiesta di dimissioni da parte di Walter Sabatini da responsabile sportivo di Suning Group.

Le voci, diventate sempre più insistenti, sono state praticamente confermate da Sabatini stesso qualche ora dopo le indiscrezioni.

Con Suning stiamo discutendo in un clima di totale comprensione reciproca. L’Inter è l’Inter. Sarebbe stato bello costruire una storia un po’ più consistente. Parlo al passato? Non me ne sono neppure accorto. Sono molto distratto. Comunque ho detto la verità: stiamo ancora discutendo. Non voglio fare il ciarlatano e dire qualcosa che poi verrà smentita a breve.

Parole che hanno un certo peso, anticipate anche dalla risoluzione consensuale tra Capello e il Jiangsu, arrivata in mattinata, che sicuramente ha fatto scaturire determinate riflessioni.

C’era un differenza di vedute tra Fabio e la proprietà sulle cose fatte. Capello ha chiesto e ottenuto la risoluzione del contratto. Il tutto nella totale serenità. Suning ha molto apprezzato il lavoro svolto alla fine della scorsa stagione, quando la sua capacità e la sua maestria hanno permesso di far uscire la squadra da una situazione di classifica particolarmente complicata

E sull’Inter?

L’Inter ha un grande traguardo da raggiungere. Sono convinto che ce la possa fare. Sarebbe una consolazione per un’esperienza non esaltante, in generale. Spalletti? Spero possa fare un quinquennio come si deve perché è un grande allenatore e merita di vincere qualcosa con questa squadra. Ora aspetto le partite dell’Inter“.

Onestamente trovo pesanti, e sconfortanti, le parole sulla nostra situazione.
Il fatto che Sabatini affermi che avrebbe voluto costruire una storia diversa per noi e con noi evidenzia che c’è più di qualcosa che non va con la società, per usare un eufemismo, o, peggio, all’interno della società.
Per carità, i dirigenti vanno e vengono, ma che sia il responsabile sportivo di un intero progetto (non solo di quello nerazzurro) ad affermare tra le righe di non voler più sposare quel progetto perché lontano dai suoi desiderata mette potenzialmente a repentaglio la riuscita dello stesso da parte di chi l’aveva architettato (Suning).
Abbiamo sempre parlato di quelle che sembrano, dall’esterno, le inefficienze dell’attuale società, i rallentamenti in tutte le decisioni, il peso sulle spalle di una situazione politica in Cina in cui i nostri proprietari sembrano invischiati con tutti i piedi: onestamente, per quanto ognuno possa avere un’opinione su ognuno di loro, gli addii di Mancini, Capello e, probabilmente, quello di Sabatini, tre uomini di calcio, non sono proprio un bello sponsor a favore di Suning e confermano quelle impressioni negative che abbiamo avuto. E anche Spalletti non è che stia dando chissà quali segnali positivi nei loro confronti.
Non so se questo possibile addio di Sabatini sia solo un evento che non comporterà nulla nella pratica (l’ha fatto anche alla Roma) ma sicuramente so che rende ancor più nebuloso il nostro futuro sportivo. Chi accetterà di lavorare per l’Inter e costruire qualcosa di serio per noi in queste condizioni?
A parte lui, ovviamente.