Sono i giorni felici per la vittoria in Supercoppa, partita stra-dominata sui cugini e con il risultato mai in dubbio.

Ma sono anche i giorni in cui sui giornali è passata la notizia del rifiuto di Skriniar alla proposta di rinnovo fatta dalla dirigenza nerazzurra.

Su questo tema ho un’opinione ben precisa: è inutile incazzarsi con lui perché non firma.

Sapevamo sin dall’estate che l’affaire rinnovo sarebbe stato argomento delicato, un’estate, ricordiamolo, in cui Milan ha avuto attaccato al collo il cartellino con scritto “vendesi”… ma solo alle condizioni dell’Inter.

Tutto lecito, sia chiaro, come oggi è assolutamente lecito il fatto che lui non stia rinnovando dopo che nei mesi più caldi prima dell’inizio della stagione era stato messo sul mercato senza alcun problema e Marotta andava dichiarando Più facile sostituire un difensore che un attaccante“.

Qual era probabilmente la strategia?

Vendere Skriniar ad una cifra esorbitante per poi prendere Bremer a costi più contenuti, come da promesse fatte al brasiliano un anno fa.

Sappiamo tutti com’è andata a finire: il PSG non ha mai offerto quanto Zhang chiedeva e la Juve, in un giorno di follia, ha anticipato l’Inter sull’acquisto di Bremer spendendo 50 milioni, cifra per noi insostenibile.

Di conseguenza Skriniar è stato tolto dal mercato, solo perché a quel punto non avevamo più potenziali sostituti all’altezza abbordabili per le nostre esigue casse, con la speranza di un rinnovo che impedisse di perderlo a zero nel 2023.

Ed eccoci quindi ai giorni nostri: nessun rinnovo e altissima percentuale di addio senza vedere manco un euro per l’Inter.

Avremmo potuto evitare in qualche modo tutto questo?

Boh, forse sì, probabilmente se la nostra munifica proprietà non avesse aspettato di vendere per comprare, magari anticipando l’acquisto di Bremer quando quest’ultimo era sul mercato non ai 50 milioni spesi da Agnelli, forse a quel punto avremmo potuto vendere Skriniar a “cuor più leggero” (tra mille virgolette, non sto valutando l’aspetto sportivo in tutto questo), completando l’idea iniziale della nostra dirigenza. Attendere invece quei 10-15 milioni in più dal PSG, lasciando il difensore ex Torino in freezer nel frattempo, ha presumibilmente portato alla situazione attuale.

Qui però le colpe ricadono anche sulla dirigenza, sia chiaro: vero è che tutto parte dalla nostra situazione economico/finanziaria che mina qualsiasi tipo di strategia, però non riuscire a monetizzare la vendita dell’attuale capitano per poi addirittura perderlo a zero, non essendo in grado di rinnovare il suo contratto anche per la lotta impari con chi oggi gli sta offrendo emolumenti ben più importanti dei nostri, è sicuramente un’onta, a maggior ragione per il bisogno disperato di soldi della proprietà. E’ una vera e propria frittata.

Però nulla secondo me si può dire a Skriniar: certo, avrebbe potuto scegliere con il “cuore” di rinnovare a 2-3 milioni minimo in meno all’anno, rispetto alla proposta del PSG che, pare, gli offra anche un bonus milionario alla firma. Il tutto per andare in una squadra piena di stelle e che può giocarsi la Champions mentre attualmente si trova in un’Inter con il futuro più che fumoso in balia delle difficoltà economiche degli Zhang.

Ovvio, da tifosi ovviamente facile per noi dire che saremmo rimasti a Milano, concordo, ma come biasimare Skriniar stante le condizioni che ho appena descritto?

Ora viene la parte più difficile: potenzialmente senza Skriniar, De Vrij (comunque in enorme calo), con Acerbi solo in prestito (e 35enne), Bastoni in scadenza nel 2024, nella nostra situazione economica come si fa a ricostruire una difesa all’altezza di competere con i primi posti?

Se la dirigenza ha fallito nella gestione Skriniar adesso deve fare in qualche modo i salti mortali.

E ho paura solo ad immaginarli.