A San Siro va in scena una partita senza alcun senso e senza alcun rispetto dei 70 mila tifosi che si sono comunque presentati allo stadio. D’accordo che la qualificazione era già acquisita, ma non vedere manco un tiro in porta in 90 minuti è francamente uno sputo in faccia a chi magari si è incasinato di brutto la vita per venire allo stadio a vederti.

I baschi (una volta li facevano più rudi e volitivi, certamente meno strategici e assuefatti ai meccanismi del sistema pallone) vengono qui sereni anche per uno 0-0, e va bene, ma noi altri accettiamo di buon grado di non andare oltre tale risultato. In primis la società e a ruota Scemone che non ci prova manco lontanamente a vincerla: simbolo di questo atteggiamento è il doppio cambio delle punte al 60 e rottesimo. In pratica abbiamo giocato con una punta e una merda che la neutralizzava per 60 minuti, e con un’altra punta e un’altra merda per i restanti 30. Era impossibile segnare. Ma il piano era di non segnare, infatti.

L’unico aspetto positivo – se vogliamo chiamarlo così – è che adesso anche i più accaniti difensori della società non potranno che accettare il giudizio della storia: presentarsi ai blocchi di partenza con 3 competizioni e la rosa d’attacco dell’Inter 2023-2024 è un insulto al gioco del calcio. Il cileno e l’austriaco a certi livelli non dovrebbero nemmeno ammessi come raccattapalle, mentre per noi sono gioco forza opzioni da usare quando si può. E se Scemone fosse un top avrebbe bruciato la sede di via Liberazione anziché accettare il fait accomplit e schierarli pure in una partita che poteva darti qualche chance in più di passare ai quarti.

Si vede che in società il diktat era passare il girone e fine della festa. E a Scemone va bene. E ai giocatori che sicuramente attrarranno estimatori dopo una prova come quella di stasera, anche. Insomma, gli unici a cui girano i coglioni come al solito siamo noi tifosi che vorremmo sempre vincere e che vorremmo vedere la nostra squadra volerla vincere. Altrimenti come fai a vincere? Facile pronostico comunque: questa scelta la pagheremo salata al momento del sorteggio, ma ormai il dado sarà tratto.