Ci riaffacciamo alla massima competizione europea da vicecampioni ospitati da una squadra molto più ostica di quello che i soliti opinionisti da due soldi hanno voluto far credere (e che negli ultimi anni è sempre arrivata tra le prime sei squadre in Liga nonostante una buona parte di rosa costruita solo da gente cresciuta in periferia di Donostia): davanti al primo avversario di livello veniamo traditi da tutte le nostre certezze.

Si comincia prima del match con l’affaticamento di Calhanoglu che la partita dimostrerà in modo inequivocabile non avere un vice (era Brozo, ma è andato): Asllani si gioca malissimo le sue chance per dimostrare di meritare quel ruolo giocando una partita francamente inguardabile e dando la possibilità a Scemone di dire a tutti “Visto? Ve l’avevo detto io!”

Si continua con Scemone che prova l’Inzaghata: dopo aver giocato da 10 mesi con gli stessi 11 o quasi ne cambia 4 tutti insieme tra cui Tikus in stato di grazia sostituito da un normalissimo Arnautovic, Carlos Augusto che dal Brianteo si trova in Champions League, Asllani al posto di un Frattesi carichissimo e Pavard che deve fare il suo esordio (positivo) nella catena di destra che tutta la sera fa vomitare i cani (anche se non è lui il principale responsabile del poco funzionamento di quella fascia ne sconta le bestemmie insieme agli altri).

Si arriva ai titolari in campo: Lautaro versione culone a bauletto fa l’unica cosa giusta al 85esimo (e solo perché la prende come viene di sinistro senza pensare, altrimenti temo l’avrebbe sbagliata); Barella corona il suo pentagramma di partite di merda con la prestazione peggiore della stagione (forse solo a Cagliari peggio di così); Bastoni esibisce troppa sicurezza e al posto di spararla in tribuna si fa fottere la palla e ci regala lo svantaggio al minuto 4 che ci trascineremo per tutta la partita (grazie a San Sommer, al palo, alla traversa, al VAR e a tutti i cristoni che ho tirato). Gli unici sufficienti (ma di poco): Dumfries (anche se insieme a Pavardo e Nick gestiscono la zona del campo in cui facciamo peggio); De Vrij; Mkhitarian (che dopo il derby che ha fatto potrebbe anche picchiare mia sorella e non gli attribuirei alcuna colpa).

La partita si raddrizza grazie ai cambi (anche di modulo): Tikus spacca in due il match insieme a Frattesi che dimostra perché doveva giocare subito; Dimarco copre meglio Carlos Augusto e quella fascia improvvisamente si accende; Acerbi entra e dà subito sicurezza a tutto il reparto. El campeon… vabbeh, meglio che non dico niente dato che al momento mi viene solo in mente la punizione a 1 minuto dalla fine in cui al posto di crossare la da sul destro a Dimarco.

Squadra (e mister) avvisata, mezza salvata: noi dobbiamo stare sempre sul pezzo, non possiamo rilassarci mai e non possiamo pensare di essere superiori a nessuno, sennò le buschiamo. Soprattutto temo che senza Calha dobbiamo giocare proprio in un modo tutto diverso più simile a un 3-4-2-1 che al gioco classico di Scemone. Sono contento che Scemone abbia cambiato il piano di cura, però occhio a non esagerare dall’altro lato.