HANDANOVIC 5: Forse la sua peggiore stagione da quando è all’Inter combacia con la più vincente da quando è all’Inter. Età che avanza e forma fisica scadente soprattutto nei due periodi post-Covid, quest’anno ci ha fatto vedere più papere che miracoli. Sarà difficile sostituirlo, per le nostre casse non all’altezza, ma ormai è tempo di pensarci e di attivarci seriamente.

SKRINIAR 8: Forse il vero capolavoro di quest’anno, partito in sordina da ex riserva 2019/20, Milàn si è preso la scena facendo tutto quello che il mister gli aveva chiesto in questi mesi, cioè imparare e crescere. In tanti match praticamente insuperabile, è anche tornato al gol in partite decisive (vedi Roma e Atalanta). Protagonista assoluto di una difesa quest’anno sempre più imperforabile col passare del tempo.

DE VRIJ 8: Il Professore bissa un’altra stagione meravigliosa sotto l’egida del Comandante Conte. Miglior difensore Serie A 19/20, tra i migliori nuovamente quest’anno: guida e coordina i movimenti difensivi, qualche sbavatura ogni tanto dovuta alla sua velocità non certo supersonica soprattutto nelle partite in cui, ad inizio stagione, avevamo scelto di giocare più alti e più aggressivi. Ma poi Stefan si è rifatto con gli interessi.

BASTONI 8: Con Skriniar forse il giocatore che mi ha impressionato di più sotto il punto di vista della crescita dalla scorsa stagione a questa. Ma se dello slovacco più o meno conoscevamo caratteristiche e virtù, vedere migliorare l’azzurrino è stato ogni partita sempre più esaltante: perfetto come centrale di sinistra a tre, ha mostrato piedi niente male e movimenti ad affondare inediti per noi. Coccoliamocelo e credo crescerà ancora.

HAKIMI 8: Qualche difficoltà iniziale, come tutta la squadra, ma poi il motorino di destra si è impossessato della fascia e di tutti i movimenti che Conte gli richiedeva e non li ha mollati più. Praticamente la seconda alternativa più pericolosa di tutto il nostro gioco, dopo Lukaku+Lautaro, chiude in doppia cifra tra assist e gol. Certo, deve migliorare nella tecnica di base ma restano soldi (praticamente gli ultimi di Suning) investiti benissimo.

BARELLA 8,5: Anche l’ex Cagliari chiude questo biennio Contiano con un exploit da giocatore vero. Per molti mesi centrocampista quasi totale, restano negli occhi le gemme come il gol alla Juve, il tacco per Lautaro a Madrid, il gol a Cagliari e tanta tanta corsa ma anche qualità. Molto migliorato anche nelle stupide ammonizioni prese lo scorso anno, capace di gestire tantissime giornate decisive in diffida. Gioiellino.

BROZOVIC 8: Che ci piaccia o no è il fulcro delle ultime Inter, nel bene e nel male. Diciamo sempre che il miglioramento strutturale della squadra dovrebbe passare dall’acquisto di un giocatore di livello nel suo ruolo ma per capacità di scouting ed economiche per me sarà veramente difficile sostituirlo. Corre, tanto, imposta, impreca, allarga le braccia ma l’80% dei palloni passano dai suoi piedi. Anche quest’anno, quando non in giornata, ci ha fatto bestemmiare ma resta uno degli insostituibili di questa squadra.

ERIKSEN 7: La grande novità della seconda parte di stagione nerazzurra, Conte con il suo inserimento da interno sinistro (finalmente, non da trequartista inutile) ha trovato la quadra rivalutando il giocatore come il giocatore stesso ha rivalutato le sue caratteristiche mettendosi a disposizione di mister e squadra. Senza lampi accecanti, ma con una tenuta difensiva sconosciuta ai più in precedenza, ha comunque fatto il suo timbrando tra l’altro due gol “decisivi” per la vittoria matematica a Napoli e Crotone. Tutti ci aspettiamo sempre tanto da lui, speriamo questo sia solo l’inizio.

PERISIC 6,5: Anche lui, come Eriksen, inserito in pianta stabile tra i titolari nella seconda parte di stagione. Meglio di Young (ci vuole poco onestamente) Ivan dopo il triplete al Bayern ci ha messo qualche mese per risintonizzarsi su frequenze più basse e mettersi a disposizione del fascione sinistro, avendo tutte le caratteristiche del prototipo di quinto per Conte. Senza strabiliare a livello individuale, l’Inter ha comunque giocato meglio quando ha trovato stabilità anche in quella zona di campo come a destra, dove Hakimi-Barella erano già indiscutibilmente inamovibili. Penso sempre però che ci serva ancora un vero esterno di sinistra.

LAUTARO 8,5: Per me l’anno della sua consacrazione, Conte ha fatto crescere anche lui pur non eliminando momenti di alti e bassi dovuti anche all’età. L’argentino si trova a meraviglia con Lukaku e, in mezzo a parecchi errori, da un certo punto della stagione in poi prende la palla e la scaraventa alle spalle dei malcapitati portieri in partite decisive, vedi Torino o il derby di ritorno. Per me ha ancora ampi margini di miglioramento pur non dotato di una tecnica sopraffina, resta una seconda punta coi controcazzi che mi terrei ben stretto.

LUKAKU 9: L’uomo simbolo di questo scudetto, di questa squadra, forse di questa società assieme al mister. Gol, assist, personalità, leadership silenziosa e non, importante per tutto il nostro gioco anche quando non è in forma. Conte gli ha donato una forma fisica invidiabile nell’arco di queste due stagioni, inculcandogli mentalità e voglia di credere ancora di più in sé stesso. Lui l’ha ripagato portandoci sul tetto d’Italia, trascinando tutti noi sulle sue spalle verso la vittoria più bella.

RADU, PADELLI s.v.

DARMIAN 7: Chiamato “l’uomo del destino”, entrato in sordina in questa stagione per poi diventare decisivo in più di una occasione. Di certo non si meritava tutti gli insulti ricevuti gratuitamente al suo arrivo, di certo ha smentito tutti con prestazioni ben più che sufficienti e un apporto anche verso il gruppo riconosciuto sin da subito. Una piccola (bella) sorpresa.

YOUNG 5,5: Stagione non positiva per l’inglese, età e fisico si sono fatti sentire. Importante comunque dall’anno scorso per avere un’alternativa a sinistra, penso sia servita anche la sua leadership per traghettare questa rosa verso un livello leggermente più alto.

RANOCCHIA 6: Ogni occasione in cui è stato chiamato in causa non ha mai sfigurato, forse per la prima volta da quando è all’Inter. Già questo vuol dire tutto.

KOLAROV 5: Stagione negativa per l’ex Roma, spesso fuori per guai fisici e, quando impegnato, non certo all’altezza (vedi derby d’andata).

D’AMBROSIO 6: Vedi Darmian e Ranocchia: questo è anche lo scudetto dei “modesti” (non me ne vogliano). Grazie a Conte gente con una certa caratura morale e caratteriale ha sovvertito i giudizi tecnici apportando positività nelle loro prestazioni. Nel caso di Danilo anche qualche gol decisivo come al solito.

GAGLIARDINI 5,5: Cosa dire… ecco, il giocatore forse meno tecnico della rosa che, quando ha giocato, si è notato meno di tutti gli altri. Per fortuna nella sua zolla è stato soppiantato da Eriksen che, pur non facendo nulla di trascendentale, ha mostrato la differenza che passa tra un giocatore tecnicamente dotato e uno assolutamente non dotato. Si è sempre comunque fatto trovare pronto anche nel periodo in cui era uno dei pochi titolari a centrocampo su cui contare.

SENSI 5,5: Mi verrebbe da scrivere “senza voto” per l’ennesima stagione piena di infortuni, ma metto un 5,5 perché è un giocatore che mi fa incazzare. Quando gioca con un minimo di forma fisica fa intravedere capacità che ci servirebbero tantissimo ma è come parlare di un non-giocatore vista la minima disponibilità mostrata nelle ultime due stagioni.

VIDAL 5,5: Arrivato come espressa richiesta di Antonio Conte (in ritardo), l’ex Barça ci ha dimostrato quanto difficile sia restare ad alti livelli per anni e anni mentre l’età avanza. Un crollo verticale rispetto al giocatore visto anche l’anno scorso in Spagna sia nelle prestazioni sia nella tenuta fisica. Mezzo voto in più per un gol, decisivo, contro la Juve. Gol per me scritto nel destino.

SANCHEZ 6,5: Riserva di lusso da 7 milioni di euro a stagione, ha però performato meglio dello scorso anno, entrando spesso molto più deciso rispetto alla precedente stagione condendo le sue prestazioni con assist e qualche gol. Anche per lui età e forma fisica sono quelle che sono ma c’è anche la sua firma su questo scudetto.

PINAMONTI s.v.

CONTE 9,5: Diciamolo, il merito di questo titolo va soprattutto a lui. Penso che con un altro mister non solo non avremmo vinto questo scudetto ma non avremmo assistito minimamente alla crescita che questa squadra ha avuto da quando lui ne ha preso le redini. Crescite strabilianti come quelle di Bastoni, Lautaro, Barella, Lukaku e riscoperte come quelle di Skriniar hanno portato un team certamente non favorito a vincere un titolo con quattro giornate d’anticipo. Bravo a rimettersi in sesto dopo un inizio di stagione non certo esaltante, dopo una bruciante eliminazione dalla Champions League, durante le continue e fastidiose voci sulla proprietà che perdurano tuttora. Ha sfruttato a suo favore tutti questi elementi negativi forgiando una squadra che aveva già dimostrato qualcosa lo scorso anno ma che quest’anno ha deciso di aumentare le marce e non scalarle più. Spero si possa continuare il progetto con lui almeno un altro anno senza dover disfare tutto per ripartire da zero. Abbiamo bisogno di certezze e Antonio Conte in questo momento lo è.