Parlare di Gabriel Barbosa e del suo impatto sul mondo Inter fino a qualche tempo fa era come andare in piazza e trovare altri mille interlocutori intenti a fare la stessa cosa.

Per fortuna il gol fatto al Bologna non ci ha solo regalato i tre punti ma ha anche smorzato leggermente l’hype attorno al brasiliano, hype generatosi in maniera naturale dopo l’acquisto, l’annuncio in pompa magna e il costo del cartellino per prelevarlo dal Santos.

In effetti, tra il “corto” prima della presentazione e la presentazione stessa, c’era da aspettarsi un’attesa sproporzionata rispetto al reale valore del giocatore.

E’ questa la parte che meno mi è piaciuta attorno a Gabriel Barbosa: la volontà da parte dell’Inter di portarlo in maniera eccessiva su un piedistallo senza avere più di tanto il contatto con la realtà.

Capisco le necessità di marketing, capisco la sponsorizzazione Pirelli, ma a conti fatti è stato probabilmente un errore. Un piccolo errore, tutto qui.

Ovviamente è solo l’opinione di chi scrive, però ultimamente vedo molta meno fregola, anche social, di sottolineare la presenza del brasiliano e questo è un approccio che mi è piaciuto. Credo che sia subentrata la consapevolezza che fosse meglio non esagerare anche con la “figura Gabigol” per non sovraesporre il ragazzo evitando anche di andare incontro a figure non piacevoli.

L’unico che continua imperterrito nell’opera di “socializzazione”, intesa nell’accezione più moderna possibile, è proprio Gabriel Barbosa, super amante di social network e sempre protagonista su Instagram, Twitter, Facebook e chissà dove, portando forse per la prima volta all’Inter un “fenomeno” di questo tipo.

Assolutamente nulla da obiettare sulla sua gestione, intesa come gestione privata della sua immagine, ma ancora una volta benedico quasi quel gol al Bologna perché finora tutto questo aveva portato a vederlo solo come una “macchietta” all’interno del mondo nerazzurro, cosa che il ragazzo stesso non merita.

L’Inter per me si è accorta di tutto questo (pensate solo agli “Oooooh” che accompagnano in maniera scherzosa i suoi ingressi in campo) e nel tempo ha cercato di ridurre la luce dei riflettori attorno al ragazzo, gestendolo in maniera ottimale ed evitando che tutto il meccanismo marketing attorno alla sua figura diventasse un clamoroso autogol.

Anche perché dal punto di vista tecnico ancora molto poco possiamo dire su di lui, finora impiegato in campionato per la bellezza di 81 minuti in tutto e per 16 minuti massimo all’interno di una singola partita, giocando da titolare solo in Coppa Italia contro il Bologna per 70 minuti circa.

A parte il gol al Dall’Ara ho la vivida impressione che per adesso siamo davanti più a un giocoliere che ad un giocatore, anche se allo stesso tempo credo che abbia caratteristiche tecniche per crescere e diventare molto di più tra qualche tempo.

Fino ad ora ho sempre avuto la sensazione di vedere entrare in campo un bambino, felicissimo, durante una partita tra grandi. Non voglio ripetere la tiritera del “non è pronto” ma diciamo che come concetto siamo lì.

Ecco, l’unica cosa che stona è che Eder ma soprattutto Palacio non dovrebbero avere oggi la forza tecnica per azzerare così nettamente le sue chance di giocare o subentrare, ma alla luce dei fatti è (ancora) così.

Bene ha fatto l’Inter nel portarlo già in Italia in estate, tanto altri 6 mesi in Brasile non l’avrebbero certo aiutato chissà quanto; bene farà nel gestirlo, nel metterlo alla prova sicuramente di più rispetto a quanto fatto sinora ma soprattutto nel farlo crescere fisicamente e mentalmente affinché possano trovare sfogo in maniera adeguata le sue doti tecniche.

Anche se oggi è difficile rispondere “Sì” alla domanda: vedresti Gabriel Barbosa titolare in un’Inter che deve tornare a primeggiare?

Mi sbaglio?