Nella serata che passerà alla storia per il primo tiro in porta di Lukaku su azione (peraltro parato da Sepe mentre si fumava una stizza) la Beneamata fa il suo primo vero passo falso mancando un sorpasso che non avrebbe avuto alcun esito sul risultato finale del campionato, ma grande effetto sul morale. La scarsezza della nostra rosa salvo i titolari (che comunque sono lontani anni luce da un top team) è tale da far venire voglia di abbandonare chi l’ha costruita in mezzo all’Antartide nudo e senza viveri.

La partita inizia contratta e senza che nessuno tiri in porta per 20 minuti, poi finalmente Candreva si ricorda che dobbiamo almeno indirizzare la palla verso la rete avversaria e infatti grazie a una deviazione passiamo in vantaggio. Purtroppo Brozodrillo è in serata no, forse per le tossine accumulate per aver corso troppo in questi mesi, forse solo per sfiga: fatto sta che neanche 3 minuti dopo il gol il nostro regista perde un  pallone allucinante e nessuno dei nostri riesce a stendere Karamoh che infila una palla tra due difensori, il palo e il portiere con una traiettoria pazzesca. Poco male, pensano tutti, se non che meno di 5 minuti dopo succede la stessa cosa ma sulla fascia opposta.

La squadra si disunisce e continua a non tirare in porta. Godin è in versione Vidic, gli unici a tirare in porta sono Candreva e Skriniar (che non sono né i nostri centrocampisti né i nostri attaccanti, quindi non si capisce perché cazzo siano loro a dover tirare in porta arrivando da dietro). Le bestemmie si profondono, ma per nostra fortuna il Parma è francamente poca roba, montagne di fumo senza arrosto.

Rientriamo in campo e cerchiamo di ribaltarla. Lumaku segna senza neanche sapere bene come, mentre i tiri continuano a non arrivare nonostante la mole di gioco prodotta (emblematiche le ennesime volte in cui Gagliardini ha un pallone che gli viene appoggiato da un uomo spalle alla porta e anziché tirare la appoggia a sua volta di lato o indietro, dio del calcio, porqué porqué porqué?). D’altronde erano mesi che non giocavamo a uno a centrocampo e non eravamo più abituati. Nonostante questo giochiamo a una porta sola, ma Sepe praticamente si fuma una stecca di sigarette aspettando di fare una parata.

Giusto per continuare con la saga dell’orrore a mediocampo per costruire gioco siamo costretti a mettere in campo l’olandese volante (non quello che giocava trequartista, quello che gioca libero) e finalmente cambia l’inerzia della partita. Intendiamoci, non ho granché da imputare all’odiato mister, che ha avuto il pregio di provare a vincerla fino in fondo (ricordo che per me meglio vincerne due così e perderne una che pareggiarne tre), se non che questo cambio arriva fin troppo tardi e che quando decide di mettere Esposito (comunque entrato malissimo e con sul gobbo la troppa foga con cui toglierà dalla testa di Lukaku la palla gol al 97esimo che poteva valere il 3-2), lo fa togliendo Lautaro per lasciare in campo il fantasma del belga (che si magnerà almeno 2-3 gol e riuscirà a passare la palla almeno 4 volte ai parmensi per altrettanti contropiedi nel corso dei 90 minuti).

Quello che però chiarisce definitivamente la partita di stasera è che Politano è una merdaccia secca e chi non ne è convinto andrebbe scomunicato in quanto eresiarca nerazzurro: entra per pressare gli ultimi dieci minuti più recupero, colleziona almeno 10 azioni in cui fa sempre lo stesso movimento con il centrale del Parma che lo deride facendogli spostare la palla di sinistro in orizzontale fino ad arrivare a Baggio. Per miracolo conquistiamo una punzione, c’è in campo un ragazzo che ne ha segnate tante, ma no, Policane deve tirarla lui: al posto di appoggiare per Barella in area solissimo spara una loffia altezza 85 cm in pancia alla barriera e fa partire un contropiede avversario.

Ora: io lo odiavo alla Primavera della Roma, lo odiavo al Sassuolo, l’ho odiato l’anno scorso perché rappresenta la mediocrità di una certa idea di Inter e i magheggi contabili a cui ci siamo piegati senza alcuna ratio né alcun vantaggio vero sportivamente parlando. Per quanto mi riguarda mi auguro che finisca a fare i DJ set con l’altro baluardo dell’ausilianesimo estremo, Lazzaro “alzati e mena le tolle il prima possibile”.

Stasera era importante. L’abbiamo svirgolata. Punto. Nel menage della nostra annata non cambierà granché. Però mi girano i coglioni. Inutile negarlo.