Diamo finalmente un senso al titolo di questa rubrica, perché se uno non ha bestemmiato nella partita di stasera non può dirsi vero tifoso interista. Usciamo da due partite in cui abbiamo subito praticamente 2 gol con 1 tiro in porta, uno score onestamente che non può essere definito se non Handa Masterclass.

La partita comincia con lo Spezia a cento all’ora e noi che conteniamo. La cosa avrebbe un senso se su una loffa di Fares il nostro paralitico sloveno non cadesse come un sacco di patate costringendoci a raccogliere la sfera in fondo al sacco.Alla fine dell’anno faremo i conti e scoprire che per 3 partite in cui ci ha salvato, ne troveremo almeno una decina in cui ci è costato punti. Ma ci sarebbe il tempo di rimediare. Dopo il 15esimo infatti c’è solo una squadra in campo ma riusciamo nell’impresa di non segnare due gol a una squadra già salva e che per almeno due volte ci mette soli davanti al loro portiere.

Il secondo traditore della patria di stasera infatti è Romelone nostro che in versione Luther Blissett non ne combina una giusta: o è in fuorigioco e segna, o è lanciato a rete da errore avversario e riesce a dribblare se stesso per farsi prendere il pallone dal portiere, oppure è in gioco e tira da posizione impossibile al posto di appoggiarla. Certo non è aiutato dalla sfiga che affligge Lautaro stasera (2 pali e un tiro fuori di un millimetro) o dalla confusione portata dall’ottuagenario con il deambulatore (che riesce a mettersi sempre nella stessa mattonella di qualcun altro e vanificare quasi ogni tentativo di azione da gol).

Ma non si può dare la croce solo a Lukakone che in tante partite di ha tolto le castagne dal fuoco: il doppio play questa sera era più che altro un doppio pause, con Eriksen e Brozo con la voglia di giocare che ho io quando c’è la neve e il campetto è all’aperto; i terzini ci hanno messo 45 minuti a capire cosa fare a sinistra, mentre a destra Hakimi fa tutto quasi bene mancando però due volte la deviazione da mezzo metro. In generale non abbiamo giocato una brutta partita, ma si vede che abbiamo paura di noi stessi. E soprattutto finché metteremo quei cazzo di calzoncini bianchi da milanisti sotto la maglietta nerazzurra al posto di quelli neri è chiaro che non abbiamo speranza, bioparco!

Eppure nonostante tutto questo avremmo potuto pure vincerla questa partita se avessimo avuto solo un pizzico di culo in più (o forse un po’ più di cinismo): di fatto il nostro unico gol è un controbalzo di testicolo e gli altri due che facciamo sono in fuorigioco di 20 cm. Però ha senso affidarsi al culo se ti chiami Inter? Purtroppo penso che il problema principale sia di testa: qualcuno ha già dato per scontato l’esito di questo campionato, ha cominciato a fare tabelle e calcolare punti: se l’odiato Mister sa come funziona dovrebbe spaccargliele sulla schiena le tabelle, e i punti trasformarli in punti di sutura per far ricordare a tutti molto chiaramente la situazione.

PS: non per insistere con i soggetti nel calcio che odio di più dopo i gobbi ma ieri c’erano 2 rigori per noi (uno su DeVrij al primo calcio d’angolo, uno su Lautaro); arbitro non pervenuto; il VAR guardava la SuperLega immagino.