Partita di venerdì sera su un campo di merda come Firenze dopo una sconfitta immeritata contro la rivale più odiata: per ogni interista che si rispetti gli ingredienti per passare un weekend di merda ci sono tutti. Ma la Beneamata è la Beneamata perché sa sempre stupirti complice anche la non squadra che affrontiamo che assomiglia più a un puré di patate (viola) che a una compagine sportiva.

Nel primo tempo non è che giri tutto benissimo, soprattutto a centrocampo: Barella è parecchio sotto tono e gioca un po’ con la paura di prendere un giallo, Brozo scopro che c’è tipo al 20esimo e per una cagata che mi fa tirare una sequela di madonne, mentre Vidal sembra la copia con la cresta di Medel. La difesa regge bene e addirittura Handanovic si produce in una delle sue cinque parate all’anno. E l’attacco, chiederete voi? Quale attacco rispondo io? Lukaku è in paranoia per la figura di merda che ritiene di aver fatto nella querelle con Ibra (oltre che temere giustamente che gli faranno pagare caro l’aver risposto agli insulti, ma d’altronde siamo in Italia, abituati in fretta al fatto che le merde non pagano mai abbastanza e se pagano lo fanno solo se le loro vittime pagano di più) oltre che fisicamente scarichissimo; El Viejo… Cosa devo dirvi, prima non vedeva la porta è basta, adesso ha preso a toccare la palla 10 volte prima di decidere che cazzo fare, con il risultato di perdere sempre il tempo giusto. Quando entra Lautaro riesce solo a farmi incazzare ancora di più e d’altronde penso che una delle nostre punte non segna su azione dal secolo scorso.

Meno male che Barella si sveglia al momento giusto e piazza un eurogol (mi pare che Nick Dinamite reti brutte abbia deciso di non farne) che chiude di fatto il primo tempo (aveva già provato a far un bel gol ma come al solito in porta contro di noi gioca Jaschin, così ha capito che doveva proprio fare una roba imparabile). Nel secondo tempo è la sagra delle occasioni da gol ma tra lo Jaschin barbuto, i fuorigioco di un millimetro e la demenza di alcuni nostri interpreti riusciamo a segnare solo grazie all’Achraf Express che asfalta il difensore viola e poi appoggia in mezzo per il peggiore in campo (il Beavis croato) fino a quel momento che quasi sbaglia il tocco da un metro (e per 15 minuti dopo il gol entra in trance agonistica sembrando addirittura un giocatore di calcio). Quasi, per fortuna. Un gol per tempo e tutti a casa, anche se io soffro fino alla fine, ma solo perché sono interista: un tifoso di qualsiasi altra squadra si sarebbe rilassato molto ma molto prima, e probabilmente vive meglio il calcio.

C’è da dire che nel secondo tempo Brozo sempra un altro giocatore, Barella sembra Barella e Gagliardini entra in campo con il piglio giusto: il centrocampo si assesta mentre il puré viola continua a non addensarsi al punto giusto. Avremmo potuto fare un terzo gol e farmi godere mezz’ora di partita come fosse un’amichevole, ma i ragazzi non vogliono che mi rilassi. Hanno ragione, perché poi come faccio a vivere non incazzato nero con la mia squadra del cuore?