Mi affaccio al derby con la sensazione nefasta che tra statistica, ultima spiaggia rossonera, presagi infausti e sliding door regolarmente prese in faccia mi toccherà tornare a casa mogio mogio con l’unica consolazione della sconfitta dei monocromatici ladri maledetti a rallegrarmi. E in effetti considerato che i cugini sono una squadra ridicola a livelli mai visti neanche durante il nostro periodo gasperiniano, dobbiamo impegnarci di brutto per far valere il prezzo del biglietto e delle sponsorizzazioni di questo derby: non solo non schieriamo il portiere titolare e il nostro attaccante in miglior stato di forma, ma decidiamo di rincarare la dose senza scendere in campo al fischio d’inizio.

Ma non basta. Non bastano Godin versione mummia che sbaglia tutti i lanci; non basta un centrocampo inesistente e le quasi zero palle arrivate alle due punte; non basta e allora caliamo il carico: ci facciamo due gol da soli giocando i peggiori 45 minuti della stagione sperando che questo serva almeno a coltivare l’illusione per la durata dell’intervallo. L’Odiato Mister negli spogliatoi deve aver fatto un discorso tipo questo: “Ogghei ragazzi, adesso basta sgherzare, li abbiamo fatti divertire, i soldi spesi dagli zponsor per le pubbligità nell’intervallo li abbiamo ingassati, mo gioghiamo sto gazzo di debby! Tu, gome gazzo ti ghiami, Mathias, suona tu la gariga!”

Detto fatto torniamo in campo e Mathias legna con una stecca di samueliana memoria l’unico giocatore di calcio tra i rossoneri (Theo) e la partita si impenna: le merdacce non vedono più la biglia e nel giro di due minuti la radrizziamo con una bomba di Capitan Brozo (il carro che ho costruito per lui ormai è cosparso di glitter su tutte le fiancate) e un Vecino versione normo centrocampista (che aveva già incredibilmente centrato la porta nel primo tempo al posto che sparare al terzo anello) segna facendo passare la palla in mezzo alle gambe del rossonero di turno. Non contenti quindici minuti dopo il sommo e augusto professor Stefan De Vrij insacca di testa il 3-2 poco dopo con traiettoria impossibile e lo stadio impazzisce (dopo che nel primo tempo ha praticamente fatto il portiere e tenuto a galla la Beneamata da solo). Sono praticamente certo che un elevatissima percentuale di gravidanze nerazzurre siano iniziate nello stesso istante.

E’ il momento cruciale: loro ci provano nonostante la pochezza tecnica, ma l’unica cosa che riescono a fare è del bullismo gratuito su Skriniar che viene scagliato contro un palo da Ibrahimovic. Noi un po’ rinculiamo, ma ci pensano prima Nick Dinamite e poi  il danese volante a darci coraggio. Barella si fa 80 metri in campo aperto e poi quasi segna dopo una cavalcata degna di un altro Nicola idolo di tutti noi. Poi prendiamo una punizione da 40 metri: dietro di me un compagno di tifo da 20 anni mi dice “La mette in porta”. Io: “manco Sinisa ai bei tempi”. Eriksen parte, incrocio e rimbalzo dritto sulla linea anziché sulla spalla di Donnarumma. Bestemmie assortite e tutto il settore che mi guarda come un coglione.

Ricominciamo a ragionare: teniamo la palla, li facciamo uscire, fino a che Vecino fa una roba intelligente. Prende la palla, va in bandierina, scodella per Moses, cross perfetto e Lukakone insacca un meritatissimo gol facendo venire giù tutto lo stadio. Romelu Romelu Romeluuuu Romelu Lu-Ka-Ku. Non c’è modo migliore di vincere un derby: emozionante, totale, trascinante. Ho goduto assai e domani sarà ancora domenica.