PERCHE’ RISCATTEREI RAFINHA (di Mitch)

Nelle settimane tra la fine del campionato e l’inizio del Mondiale, tengono banco, fra i tifosi nerazzurri e non solo, le operazioni di calciomercato. Uno dei temi più caldi è sicuramente legato al riscatto di Rafael Alcantara, per tutti Rafinha. Il classe 1993 brasiliano è arrivato a Milano durante la sessione invernale, quando Suning, non potendo arrivare a Pastore, ha individuato in lui il centrocampista dai piedi buoni che potesse aiutare mister Spalletti a raggiungere il sogno Champions. Ci è voluto un mese affinché Rafinha, tormentato da un lungo infortunio, potesse essere schierato da titolare.

Da lì in poi, è sempre partito nell’11 iniziale, tranne che nella trasferta a Torino, collezionando due gol. I dubbi legati alla sua tenuta fisica hanno spesso accompagnato le sue settimane a Milano. La cifra fissata per il riscatto (circa 35 milioni di Euro) costringerà Suning a un esborso importante a meno che Ausilio non si inventi qualche formula che possa accontentare i blaugrana.

Rafinha ha dimostrato in questi mesi un forte attaccamento alla maglia, lo testimoniano i numerosi post sui social (ormai vero e proprio termometro del morale di un calciatore) in cui ha più volte dimostrato amore per i nostri colori. La sua tecnica, il suo saper stare in campo e il suo voler sempre la responsabilità di avere la palla tra i piedi lo rendono un giocatore importante per una squadra, come la nostra, in cui sono pochi i giocatori a loro agio durante il possesso palla.

Uno degli aspetti che più mi ha colpito è il suo proporsi e il suo continuo incitamento ai compagni anche nei momenti più bui (vedi, ad esempio, la partita in casa contro il Sassuolo). Insomma, se questi mesi sono serviti anche per “testare” il suo livello di atletismo, sono assolutamente favorevole al suo riscatto, considerando anche che, a pari cifra, potrebbe arrivare un Verdi qualunque. E, onestamente, io in Champions League preferirei presentarmi con in mezzo al campo un ex Barcellona.

PERCHE’ NON RISCATTEREI RAFINHA (di Giggioneggio)

Attaccamento alla maglia e tecnica sopraffina come non ne vedevamo da tempo, Rafinha ha conquistato rapidamente i cuori dei tifosi.

Ma razionalmente, siamo così sicuri sia l’acquisto giusto per noi? Ecco i miei dubbi

Collocazione tattica

Rafinha, pur bravo tecnicamente, è  un regista, una mezz’ala tecnica, mentre Spalletti lo ha praticamente schierato trequartista.

Ma allora perché non cercare un profilo più adatto alle idee del mister, che sulla trequarti desidera un centrocampista di maggiore presenza fisica, con tempi giusti di inserimento e 8/10 gol in canna a stagione (Rafa 10 gol li ha segnati soltanto nel Barça B nel 2012/2013).

Incognita fisica

2 seri infortuni al ginocchio  (2015 e 2017, crociato e menisco) costringono Rafa spesso ad allenamenti supplementari e hanno indotto Spalletti ad una gestione oculata anche quando è entrato in piena forma.

Valutazione

Il Barça non farà sconti, serviranno probabilmente ben più dei 35 milioni stabiliti a Gennaio. Valutazione non altissima in senso assoluto (Il City ne spenderà 50 per Jorginho?), ma elevata se rapportata al nostro budget.

Insomma, il dubbio resta: con 40 milioni meglio spendere per una scommessa, ma potenzialmente un fuoriclasse o magari meglio scadangliare l’Europa in cerca di un nome forse meno tecnico, ma più “solido” e coerente con le idee dell’allenatore?