•  La partita di Reggio Emilia, già commentata e stra-commentata, mi lascia la stessa sensazione che ho da inizio anno, partita col Genoa a parte: abbiamo problemi di equilibrio che per me partono dal centrocampo, dove Barella, libero probabilmente da compiti tattici più stringenti, sta performando benissimo in avanti ma ad un certo punto scoppia e lascia praterie dietro. Dove Calhanoglu non si è ancora ambientato, diciamo così, e per ora non sta né supportando Brozovic in fase di costruzione (ma lo sa fare? O Inzaghi glielo chiede?) né costruendo chissà cosa in avanti, spesso perdendosi in scelte sbagliate o tocchi deboli come i nostri cuori ogni qual volta sbaglia cosa fare. Sapevamo della sua complessità come giocatore, della sua intermittenza, tocca a Inzaghi lavorarci sopra.
  • Ma il problema è che siamo certamente più scarsi dello scorso anno, e vorrei ben vedere, e chi ci sta tenendo a galla è Edin Dzeko, 35 anni già compiuti, record di gol all’esordio dopo 7 giornate con la maglia dell’Inter: è stato un grande giocatore e continua in questi sprazzi a ricordarcelo. Sarebbe enormemente utile se sfruttato in parti di match potendo contare su compagni più decisivi, ma oltre Lautaro per ora c’è il vuoto: è fondamentale, come scritto sopra per Calhanoglu, alzare il giro del motore e la forza dell’impatto di Correa, finora fulminante nella prima partita a Verona ma dopo completamente evanescente e vittima di un infortunio col Bologna. Se non cresce lui in attacco saranno dolori perché prima o poi la benzina di Edin finisce.
  • E’ ancora presto per dare un primo giudizio sull’impatto di Inzaghi, invece, per ora a +5 punti rispetto alla classifica dello scorso anno, +5 gol fatti e -3 subiti. Ereditare però una squadra stravolta nei principi di gioco perché nei piedi dei 3 che non ci sono più non è stato facile e non lo sarà: la mia sensazione, però, è che non abbiamo ancora chiara qual è la trama di gioco, qual è l’obiettivo della squadra una volta in possesso della palla, se scatenare gli esterni, se andare invece più centralmente con gli interni, e non riesco a notarlo manco nelle vittorie. E a livello difensivo? Troppe volte ho visto gli avversari avanzare trovandosi davanti i nostri soli tre difensori. Finora le tante rimonte fatte sono state frutto di reazione di nervi, maggiore capacità aerobica di fronte ad avversari spompi e ingressi dalla panca decisivi: di schemi per adesso, secondo me, poco o nulla. Ripeto, è presto, ma Inzaghi ha tantissimo da fare, sia come lavoro sui singoli (vedi i già citati Calhanoglu e Correa ma anche Dumfries…) sia come lavoro di squadra.
  • Avrei tanto voluto che qualche difensore titolare si riposasse ma in panchina abbiamo delle riserve che forse non so se giocherebbero in squadre di metà classifica in Serie A: De Vrij mi pare molto al di sotto del suo livello in queste ultime apparizioni, Bastoni non mi ha praticamente mai convinto quest’anno, si sta salvando un mostruoso Skriniar, comunque in difficoltà a Reggio. Adesso arrivano partite ancora molto toste ma quando ci sarà da affrontare le varie squadre in lotta per la salvezza sarà per noi necessario tentare di giocare con Ranocchia o D’Ambrosio, pur essendo consapevoli del downgrade in atto. Ma in caso contrario rischieremmo davvero di abusare troppo dei tre titolari con conseguenze ignote.

(foto da inter.it)