Lo sapete tutti. Qualora Luciano Spalletti raggiungesse per il secondo anno consecutivo la Champions per me avrebbe ottenuto l’obiettivo assegnatogli dalla società per due anni su due e sarebbe il primo ad averlo fatto dal 2011 da noi.
Può piacere o no ma è così.
Poi si potrebbe sindacare su come fa giocare la squadra, sull’atteggiamento, sulla lettura delle partite in corsa, sulle sostituzioni, su quello che volete voi; ma per oggettività dovremmo anche discutere del mercato che gli è stato fatto (anche su sue flebili indicazioni, ok) e sul reale valore della nostra rosa.
Per me è insindacabile anche un’altra cosa: ha creato (e ci lascerebbe) in ogni caso una identità (non dimentichiamo i mille moduli e mille turnover dei mister passati), la costruzione di un gioco basato sul gioco palla a terra fin dal portiere e dai difensori, una sistema difensivo più che all’altezza e un nuovo regista, Brozovic.

Ma se la proprietà decidesse di cambiarlo per considerazioni soggettive (rapporto con alcuni giocatori, problemi relazionali con la dirigenza o perchè non ritenuto all’altezza di una crescita vera) l’unico che prenderei è José Mourinho.


Certo, avrei paura di rovinare il grande ricordo che ho di lui ma ci ho riflettuto e ci sarebbe tutta la convenienza per prenderlo:
a) sarebbe l’ottimo parafulmine per una società che non vuole/può comprare big player per avvicinarsi alla Juve: ovviamente questa condizione deve essere accettata anche da Josè stesso;
b) scatenerebbe un entusiasmo assurdo nei tifosi (al netto di qualcuno) e molti se ne fregherebbero alla grande degli acquisti (certo, prima o poi dovrà cambiare questa visione pseudo-morattista del “meglio Mourinho+Politano” di “Spalletti+Cavani”… ma vedendo in giro quanti vogliono la testa dell’allenatore ritenuto un perfetto incapace, evidentemente non è ancora quel momento);
c) si potrebbe dichiarare, dalle sue labbra, che il progetto è di andare ancora in CL e avvicinarsi piano piano alla Juve: magari non è vero, ma detto da lui riusciresti a convincere bene o male tutti i tifosi, tranne i più restii che vorrebbero vincere subito (impossibile, senza 4-5 giocatori fortissimi);
d) l’Inter acquisirebbe nuovamente una importanza mondiale, sarebbe la squadra di Josè Mourinho, più importante di Suning stessa nel calcio, un po’ come CR7 con la Juve: strategia perfetta se non vuoi per forza vincere;
e) tutti i giocatori sarebbero costretti (o avrebbero voglia) di tornare a lottare per l’Inter, perchè  c’è Josè Mourinho.

Se notate non ho fatto considerazioni economiche (competenza del nostro amico @pap1pap) ma le motivazioni di cui sopra prescindono da quell’aspetto.
Ritengo che l’attuale Josè sia lontanissimo parente del primo, ritengo anche che dovrebbe riflettere e ripensare alla sua figura da allenatore mordi-vinci-fuggi ad allenatore più di progetto, ne ha le competenze, ha l’intelligenza per farlo (e per cambiare) e anche la possibilità: chi non affiderebbe la crescita di una squadra ad un Mourinho diverso, volenteroso di costruire un team per 5 anni?

Dovrebbe reinventarsi, che per lui significa anche ritrovare un ruolo in questo mondo del calcio dove non ci sono più imprese titaniche da fare: lui è già nella storia e anche vincendo una Champions League con PSG e Bayern non sarebbe ricordato per questo.

Detto questo le mie perplessità sono legate solamente alla sua volontà di andare in squadre per vincere in 2-3 anni, cosa che noi non gli possiamo assolutamente garantire.
Per tutto il resto (eh lo so, dovremmo escludere l’argomento vittoria, così tanto antico da noi) sarebbe perfetto.

Che ne pensate?