E’ difficile concentrarsi sul calcio minore e totalmente random che già dalla lettura della formazione si sapeva avrebbe offerto San Siro. Scemone deve aver fatto la formazione usando dei dadi tipo quelli che i bambini usano per formare delle favole a caso, solo che gli hanno dato dei dadi truccati e 5 facce su 6 avevano sopra il logo della rubrica che state leggendo: in particolare la fascia Dambrosio-Bellanova-Gagliardini-Correa esibita in larghi tratti della partita è una roba che neanche in una riedizione snuff di The Blair Witch Project. Ma la presenza sugli spalti di tutto il parterre de roi dei porta sfiga del settore mi aveva già fatto temere che non ci fosse alcuna possibilità di portarla a casa.

La partita vive di momenti totalmente surreali uno di seguito all’altro e il fatto che il Sassuolo non riesca a vincere contro una squadra che esibisce contemporaneamente in campo più mattoni che piedi attaccati ai malleoli e meno neuroni che quelli presenti in una vongola (mettendo insieme tutti i bipedi in campo) la dice lunga sulla qualità dei neroverdi. Tanto per non smentirsi quella merda di Berardi segna, ma glielo annullano. Poi segna sCorrea che corre verso la curva avversaria come se fosse la propria ormai in preda ad allucinazioni di ogni tipo, ma glielo annullano anche a lui. Poi finalmente Lukaku si rompe le palle, tiene palla, dà una twerkata al difensore che vola via, si gira e tira una bomba alla Adriano nel sette che fa venir giù lo stadio. Era ora, cazzo!

Incredibilmente rientriamo dagli spogliatoi e Inzaghi butta nel secchio dell’umido il Nureyev della Pampa per mettere in campo un volitivo Lautaro che con il suo solo ingresso sposta indietro di 20 metri il Sassuolo. Pressiamo, giochiamo meglio (anche se Gagliardini è sempre nel posto sbagliato e Dambrosio è inchiodato in 3 metri quadri) e proviamo anche la conclusione: ci prova anche Bellanova con un mezzo cross à la Candrevà che finisce sul malleolo di un difensore neroverde e si insacca a palombella alle spalle di quella merdaccia di Consigli. Culo sospetto. Ancora più sospetto visto che la stessa identica deviazione un minuto dopo manda in gol anche Lautaro. Tremo anche solo a pensare all’esegesi di queste botte di culo.

La partita sembra finita, ma i nostri eroi decidono di staccare la spina cerebralmente parlando, complici anche i cambi di Scemone che lascia in campo i peggiori o quasi. Infatti prendiamo 2 gol di testa da mezzo centimetro con la sedia slovena immobile (vero mistero random la sua presenza in campo): i conti tornano finalmente con le presenze nefaste sugli spalti, ma per fortuna c’è lo stregone Lukakone che appena il peggior corvo dell’intero secondo blu se ne va smadonnando verso casa da bravo stronzo, si fa servire in profondità e spacca la porta defilatissimo e implacabile. Partita finita e fanculo a tutti (soprattutto ai menagramo del settore).  E niente. Va bene così, abbiamo vinto, e che cazzo!.