100 minuti di anticalcio Inter formato Bersellini ci regalano i quarti di finale della massima competizione continentale penso dopo 12 anni grazie anche alla condensazione di tutto il culo necessario nei rimpalli nei minuti finali dove il Porto riesce a farsi salvare sulla linea un gol fatto da Dumfries, prendere un palo dopo deviazione di Onana e colpire la traversa (anche se il colpo di testa era viziato da fuorigioco) tutto nella stessa azione. Conta? Conta sto cazzo. Conta essere ai quarti. 

Ma andiamo con ordine: ci presentiamo in formazione rimaneggiatissima, dopo prestazioni inguardabili in campionato in sequenza, con una condizione fisica inguardabile che ci fa arrivare terzi su ogni pallone (manco secondi), con la pass accuracy penso più bassa di tutte le partite di questa edizione della Champions, senza praticamente mai riuscire a tirare in porta. Il fatto che siamo riusciti a passare il turno ha dell’incredibile.

Un passaggio del turno che non si costruisce su quel cretino di Scemone, ma sulla dedizione e serietà di alcuni giocatori mai abbastanza valorizzati: Matteo Darmian sopra tutti gli altri (e faccio notare che se l’ex capitano della primavera dell’altra squadra della città fosse fondamentale per il passaggio del turno del Milan ci sarebbero articoli su tutti i quotidiani del globo per “il talento svenduto e sprecato”); André Onana subito dietro, il cui scotto nei confronti di quel palo della luce sloveno dovuto all’incapacità decisionale di Scemone probabilmente ci costerà la qualificazione a fine campionato.

Ma tanto quanto alcuni sono sottovalutati altri vengono immotivatamente incensati: Barella non ha fatto una roba decente in tutta la partita e Miccia Corta Lautaro non ha toccato un pallone in tutta la partita. E loro dovrebbero essere i nostri fuoriclasse. Onestamente abbiamo fatto cagare in fase di costruzione come raramente in questa stagione, ma in fase difensiva abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare nonostante i nostri terzini abbiano fatto oggettivamente ridere. E se penso a tutte le palle che ci hanno regalato e che non siamo riusciti a trasformare in tiri in porta (non dico gol, ma tre volte 3 vs 2 non riuscire manco a tirare è veramente una roba inqualificabile) mi viene il cimurro.  A coronare il tutto un polacco pelato di merda che ha fischiato contro tutti i 90 minuti con una disparità di trattamento nelle scelte sui falli di altri tempi.

Che cosa vi devo dire? Sono felice di avere un’altra partita europea da vedere, ma trovarmi a soffrire contro il Porto come fosse il Barça del 2009-2010 è deprimente. Portiamo a casa quel poco che si può e godiamocela almeno per un po’.