La differenza tra una vittoria in casa in CL dopo 13 anni e una sconfitta la fanno due signori: uno ha dovuto aspettare un girone per mandare in panchina una sedia slovena e stasera ha salvato la porta con una gattata, una parata in estensione pazzesca e una tripla mossa di kung-fu che non vedevamo dai tempi di Julione (non a caso a bordo campo); l’altro sta tornando piano piano il leader che ci serve e oggi ha risposto presente (nonostante sul palo siano venuti giù tutti i Cristi del Paradiso).

Partita rognosa come ci si aspettava e il ritorno sarà una corrida mica da ridere, contro una squadra costruita apposta per rompere il cazzo come obiettivo e stile di gioco prioritario. Nonostante questo e nonostante un centrocampo in versione “Jimmy il fenomeno” avremmo anche le occasioni per portarci avanti già nel primo tempo, ma Lautaro spreca clamorosamente da mezzo metro di testa da solo contro il portiere e poi lo stesso 99 portoghese sfodera un miracolo su colpo di testa di Bastoni di cui ancora non mi capacito.  In generale male il centrocampo, soprattutto l’armeno spremuto dopo 11 partite da titolare contro squadre del calibro di Roccapepe e Roccacannuccia (contro le quali Asllani non può fare manco un minuto) e Nick dynamite faso-tudo-me Barella. Dietro si segnala un Dimarco entrato nella fase discendente della parabola atletica come ogni anno: panchinare grazie.

Il secondo tempo vede come al solito i nerazzurri rientrare con la grinta di un gattino bagnato e il Porto avere il suo momento migliore stoppato soprattutto da un’Onana sugli scudi (per me possiamo anche iscriverci alle Black Panther oggi) e dai centrali di difesa ben concentrati. Mkhitarian continua a perdere palle sanguinose e a sbagliare  passaggi che dovrebbe fare a occhi chiusi (clamoroso quello verso il 65esimo per Lautaro con davanti un’autostrada lungo di 20 metri (bestemmie assortite sugli spalti). Finalmente Inzaghi toglie Dzeko morto, l’armeno e Dimarco dopo che perdendo palla e buttandosi in terra rantolando per coprire la minchiata ci fa prendere il contropiede del doppio intervento miracolo di Onana. Entrano Lukakone, il professor Brozovic e Gosens (bello dritto per dritto in partita).

A questo punto fioccano le occasioni sia prima sia dopo l’espulsione: Barella di un soffio a lato (prima giocata senza cincischiare del match) e Lautaro di un soffio su assist di Lukakone perfetto. All’86esimo completiamo il form di iscrizione alle Pantere Nere quando Romelu spizza di testa il primo cross di prima della partita e dopo aver preso il palo insacca. Gol partita anche se poco dopo potrebbe raddoppiare ma Dioko Costa ha deciso di vincere il premio scassa coglioni del match (d’altronde in nomen omen).

Portiamo a casa una vittoria pesantissima e quando vince l’effeci Internazionale è sempre una bella serata, cazzo volete che vi dica?