Non c’è molto da argomentare: dopo le palle gol finite fuori di un soffio di Dzeko e Lautaro, dopo la traversa di Calhanoglu, dopo averli messi a cuccia per metà del primo tempo e l’inizio del secondo tempo se non la butti dentro e sei nerazzurro sai già come va a finire. E infatti non ci smentiamo. Anzi vogliamo strafare perché riusciamo a evitare un 2-0 tramite VAR per miracolo, ad avere la palla dell’1-0 sui piedi di quello che sembrava in ottobre un miracolato del gol e che la spara malamente sul portiere. Poi giustamente al posto di 1-1 ti ritrovi 2-0 sotto in un amen. Servendo sul piatto la specialità assoluta della casa, ovvero la Resurrezione dei Cadaveri.

Lo sviluppo della partita non è interessante perché contano soltanto i fatti: 5 sconfitte nelle prime 13 di campionato, una roba che manco quando stava alla Lazio si poteva permettere Scemone; 4 scontri diretti tutti persi malamente; un mese da miracolati (ottobre) in cui hai imbroccato tutto (e hai avuto un discreto culo) illudendoti di aver risolto i problemi che ti avevano reso la delusione del campionato; arriva l’ultimo treno e lo fai deragliare. Di cosa vogliamo parlare?

La verità è che l’allenatore non ha gli strumenti per fare il salto di qualità e che è buono al massimo per la Coppa “Ottavi di CL” o qualche coppetta del Nonno, un livello irricevibile se sei all’Inter. Per non parlare dei cambi fatti per poter dire “io ho fatto tutto quello che potevo non mi rompete i coglioni”. Invece bastava giocare normalmente ed evitare di concedere il contropiede sempre e comunque a una squadra che gioca solo così.

I giocatori poi sono dei palloni (s)gonfiati che come sempre (tranne che in Europa e solo a fasi alterne) si squagliano quando il gioco si fa duro. Per me rimangono un mistero gli exploit in Europa e non il resto. Il resto è perfettamente in linea con quello che penso della nostra rosa. Barella tutto petto in fuori e piede a banana, Lautaro spento come un sigaro ormai estinto, Dzeko tornato un mezzo paralitico… Boh abbiamo una pozione che ci fa giocare a calcio solo per un mese?

Sono incazzato come una vipera perché non vedo mai nei nostri giocatori il sangue agli occhi che a me (e anche ai gobbi in campo) genera questa partita, che giochiamo sempre come se fosse una tra le tante. Oggi con l’aggravante di esserti ritagliato addosso l’unico obiettivo del quarto posto obbligando i tuoi tifosi a tifare Napoli.  Grazie mille, soprattutto alla munifica proprietà a cui l’obiettivo definito oggi va benissimo. Andate tutti a ca(gare)sa olé.