Partita emblematica di Scemone Inzaghi: dentro il match di oggi c’è tutto il nostro mister e ci sono anche tutti i motivi perché il solo fatto che sieda sulla nostra panchina è garanzia di mediocrità (ancorché aurea con qualche coppetta qua e là tanto per bullarsi) e testimonianza delle inesistenti aspirazioni societarie. La partita di oggi ho come la sensazione che sia una sorta di manifesto della stagione: eh sì, perché mica penserete che gli incroci astrali che l’anno scorso quasi ci fanno rivincere il campionato si verificheranno di nuovo, vero? E peraltro ricordo che alla fine il nostro laziale in panchina è riuscito a perderlo contro padre Pioli.

E il peggior difetto di Scemone non è commettere errori, quelli li facciamo tutti, ma non saperli vedere e di conseguenza non imparare mai. L’anno scorso abbiamo cannato il richiamo di preparazione perdendo due mesi di campionato e regalando quindi lo scudo ai cugini? Quest’anno con un campionato che dura 3 mesi arriveremo in forma a metà ottobre. Utilissimo. L’anno scorso non potevamo giocare bassi e lanciare il centravanti perché non c’era Lukaku? Lo facevamo con Dzeko che così è durato 3 mesi per poi morire, ma quest’anno che abbiamo Romelu non lo facciamo più. Dimarco titolare nelle partite in cui l’asticella si alza, magari con attaccanti capaci di attaccare lo spazio non si può vedere (derby, Bologna, per dirne due…)? Titolarissimo vs Felipe Anderson e simili. Peraltro sulla stessa fascia con il centrocampista più scarso del globo terracqueo – manco lo nomino talmente mi fa girare i coglioni – che infatti viene irriso per 75 minuti.  E andiamo avanti così.

D’accordo, la Lazie trova due eurogoal, ma li cerca, tira, e fa a fette il nostro centrocampo per tutta la partita, ripartendo costantemente e accettando di lasciarci il pallino del gioco. Sarri ingoia un po’ di orgoglio ma porta a scuola Inzaghi come uno scolaretto. Tanto Scemone non lo capirà mica dando la colpa agli episodi e agli errori individuali. Ma la partita di stasera l’hai persa anche e soprattutto per errori tattici e strategici nell’impostazione del match e dell’inizio della stagione.

Poi se volete parliamo dei giocatori: Lukaku ancora in versione Lakaka, Brozo evidentemente non ancora ripreso al 100% dall’infortunio perché corre la metà (su Lupo Alberto manco tenta di uscire), Dimarco che prende un gol perché mentre il suo uomo attacca lo spazio lui sta pensando ai cazzi suoi. Il Pollo Sgozzato del Centrocampo che è sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. E via così. Anche se non mancano le note positive: menzione d’onore per Cavallo Pazzo (tutta la nostra pericolosità passa da lui e solo per sfiga non fa il secondo gol che forse avrebbe cambiato la partita, ma Inzaghi pensa bene di cambiarlo per non rendere la partita dei biancocelesti troppo difficile) e per El Toro (partita di grande fatica e impegno coronata da un inutile quanto meritato goal). Il resto abbastanza nella norma. Poi magari Inzaghi ci spiegherà perché ci ha messo 75 minuti a capire di aver sbagliato tutto correggendo il tiro quando ormai era troppo tardi.

È una sconfitta che fa incazzare non tanto perché praticamente Scemone è la kriptonite degli scontri diretti in campionato, ma soprattutto perché è evidente che abbia fatto delle scelte da cui non intende recedere anche se palesemente tali scelte non stanno funzionando. Rispetto al nostro credibile – ma non scontato – obiettivo ovvero il quarto posto è una sconfitta che non cambia molto, ma noi tifosi non possiamo mica accettare questa mediocrità. Andassero affanculo, siamo l’Inter!