Io Odio 22: Mismatch – Real Madrid-Inter 2-0

Partita per fortuna da vedere senza bestemmiare, o almeno così speravamo tutti, considerato che l’obiettivo è stato conseguito miracolosamente con un turno di anticipo. Partita da giocare senza paura, a mente libera, per vedere l’effetto che fa. Partita che ci dimostra la distanza siderale tra noi e il calcio europeo di livello, senza alcuna ambiguità. Pane duro da masticare anche per il tifoso più cieco ai nostri limiti.

Il mismatch infatti è imbarazzante: l’unico aspetto in cui non demeritiamo è l’organizzazione tattica e l’approccio alla gara come squadra; in tutta onestà restiamo in partita fino all’espulsione di Barella (di cui parliamo dopo, dato che Nick dovrebbe essere preso a calci in culo dai suoi compagni per almeno una settimana) e se non fossimo molto più scarsi sotto altri aspetti potremmo anche vincerla segnando quelle 2-3 occasioni nitide che ci capitano. Ma come all’andata sbagliamo sempre l’ultimo o il penultimo passaggio e poi veniamo puniti da gente superiore tecnicamente, mentalmente e fisicamente a quasi tutti i nostri.

Il mismatch che fa più male invece è quello tecnico: la pulizia con cui anche i panchinari del Real di merda escono da ogni situazione anche 5 vs 1 getta un’ombra oscena sui nostri stop a 5 metri, sui nostri tiri con il corpo tutto piegato all’indietro dall’ansia di prestazione, dalle nostre ciabattate a mezzo servizio. Con una distanza così anche solo rimanere in partita ha dell’incredibile.

Il mismatch fisico è ambivalente: alcuni dei nostri sono reattivi quanto i blancos e non sfigurano, ma altri vengono bruciati ad ogni dribling. E’ tutto da verificare se la cosa sia dovuta a anzianità scheletrico-muscolare o alla cacarella che va attribuita al secondo mismatch più deprimente, quello mentale e attitudinale individuale.

Insieme a quello tecnico è il divario che più di condanna a sperare che l’arbitro non dia recupero per non incamerare un passivo peggiore (che non avremmo meritato): le nostre punte (tutte e 3 oltre ai 2 deambulatori che si sono portati in campo) non aiutano in niente la squadra, sparendo dal campo sotto il peso della paura (soprattutto Miccia corta Lautaro); a centrocampo non è un caso se Calhanoglu dopo partite sontuose in Italia si ritrova pulcino bagnato davanti al Real e se Barella sbarella prendendosi un rosso da coglione che ci priverà della sua presenza nell’andata degli ottavi (che considerato il fatto che non li giochiamo da 10 anni saranno già una bella gatta da pelare).

L’unico settore a reggere, anche in 10 vs 11, è la difesa che regge urto e confronto (nonostante l’ottuagenario Mimmo che confrontato con Carvajal pare il giorno e la notte), oltre al solito Brozovic che gioca per 3 in mezzo. Ma è troppo poco per sperare di sbancare il Bernabeu se non per una serie di circostanze fortuite a cui non ci si può affidare per tornare ad avere un ruolo europeo. Ho detto che non avrei voluto smadonnare anche oggi, ma alla fine quando l’Inter perde non la prendo mai bene, figuriamoci se succede con il Real. Nessuna conseguenza se non la consapevolezza di essere un po’ più sparring partner nella competizione di quanto volessimo ammettere. Amaro calice ancorché già noto nella sua misura.

Di |2021-12-10T13:22:18+01:0009 Dic 2021|Io Odio, Serie A|0 Commenti

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