di Pollofifo

Quella partita da poco sarà una stagione in cui le modifiche regolamentari introdotte avranno un impatto enorme – quasi epocale oserei dire – e piuttosto trasversale su quasi tutto quello che avviene settimanalmente su un campo di calcio.

Basti pensare che la Circolare 1 2019/2020 diramata dal Settore Tecnico dell’A.I.A., in collaborazione con la FIGC e recependo le direttive dell’International Football Association Board (IFAB), quest’anno consta di ben 21 pagine; per fare un paragone l’intero regolamento, comprensivo di casistica regola per regola, ne occupa 126.

Proverò a illustrare le principali modifiche apportate senza andare troppo per le lunghe, anche se, ve lo anticipo, non sarà facile, perché sono molte e tutte discretamente impattanti:

  • REGOLA 3 – I CALCIATORI

Da quest’anno un calciatore sostituito deve uscire dal terreno di gioco dal punto della linea perimetrale a lui più vicino, a meno che l’arbitro non gli consenta di uscire dalla linea mediana in zona panchine. Questa modifica riduce nettamente le perdite di tempo, soprattutto nei campi di periferia, quando nel recupero del secondo tempo stranamente si sostituisce sempre il calciatore più lontano dalla panchina.

  • REGOLA 5 – L’ARBITRO

Ebbene sì, da questa stagione anche gli allenatori, e più in generale tutti i dirigenti presenti in panchina, potranno essere ammoniti ed espulsi. La sperimentazione ha avuto successo in quanto la possibilità di utilizzare i cartellini fornisce una discreta iniezione di autostima a chi si trova in difficoltà nel redarguire persone più esperte e magari con una forte personalità.

Una cosa interessante da sottolineare è che, nel caso in cui al direttore di gara arrivino proteste provenienti da una delle due panchine ma non sia in grado di identificare il colpevole, a risponderne sarà l’allenatore.

Viene inoltre perfezionato un aspetto introdotto tre anni fa, quello cioè relativo al calciatore che si fa male per un fallo subito sul terreno di gioco: se la scorrettezza in questione provoca un calcio di rigore e il calciatore infortunato è il tiratore designato, può restare in campo anche se il fallo subito non era passibile di ammonizione o di espulsione (uniche eccezioni consentite finora). Ovviamente l’infortunio subito deve essere comunque di lieve entità e curabile in tempi rapidi, altrimenti il calciatore sarà fatto accomodare a bordo campo, con buona pace dei fantacalcisti che già pregustavano un bel +3.

  • REGOLA 8 – L’INIZIO E LA RIPRESA DI GIOCO

Finalmente per la squadra che vince il sorteggio prima dell’inizio della gara c’è la possibilità di scegliere anche di eseguire il calcio d’inizio e non solo la porta da attaccare (si torna al vecchio “palla o campo”).

Cambia, e in modo radicale, la modalità di esecuzione della rimessa da parte dell’arbitro: da quest’anno il pallone dovrà essere restituito a un calciatore della squadra che lo ha giocato per ultima e nel punto in cui è stato toccato l’ultima volta (da un calciatore, da un oggetto estraneo o, novità assoluta, anche da un ufficiale di gara), con tutti gli altri calciatori che si dovranno trovare ad almeno 4 metri. Se, però, al momento dell’interruzione, il pallone si trova in area di rigore o è stato toccato per l’ultima volta all’interno di una delle due aree, allora sarà restituito al portiere difendente, indipendentemente dalla squadra che era in possesso della sfera.

Queste importanti modifiche sono state introdotte per evitare infortuni “tattici” con pallone restituito al portiere dall’altra parte del campo e per evitare situazioni come queste o come questa, che parecchi di voi ricorderanno e che saranno spiegate meglio al prossimo punto.

C’è un punto però, che andrà chiarito il prima possibile: nel nuovo testo del regolamento si parla di restituire il pallone alla squadra che per ultima l’ha toccato, nella spiegazione si parla di restituirlo alla squadra che l’ha giocato per ultima. La differenza è sostanziale e si è vista già in Fiorentina – Napoli: se il pallone va addosso all’arbitro su un tiro rimpallato da un difensore (che quindi tocca il pallone, deviandolo, ma di certo la sua non si può considerare una giocata), a chi andrà restituito?

  • REGOLA 9 – PALLONE IN GIOCO E NON IN GIOCO

Da questa stagione, infatti, se un tocco da parte dell’arbitro o di uno degli altri ufficiali di gara porta ad una di queste conseguenze:

  • ha inizio una promettente azione d’attacco;
  • il pallone entra direttamente in porta;
  • cambia la squadra in possesso del pallone

il gioco dovrà essere interrotto e ripreso con una rimessa come descritta in precedenza. In tutte le altre circostanze (cioè se il possesso del pallone resta alla stessa squadra e non parte un’azione pericolosa), il gioco proseguirà normalmente.

  • REGOLA 12 – FALLI E SCORRETTEZZE

Arriviamo finalmente alla regola che esce più rivoluzionata dalle modifiche di quest’anno.

Uno degli aspetti che più farà discutere è il nuovo testo che disciplina i falli di mano, ma in realtà è più un tentativo di rendere maggiormente chiara e meno equivocabile la regola che una modifica alle condizioni di punibilità di un fallo di mano. Gli aspetti più importanti sono i seguenti:

  • ogni tocco intenzionale deve, ovviamente, essere punito;
  • se un tocco di mano, anche involontario, porta a una chiara occasione di segnare una rete, o addirittura a una segnatura, deve essere comunque punito (vi ricorderete senz’altro questo gol);
  • neanche un portiere può segnare una rete con le mani, neanche dalla propria area di rigore (qui siamo quasi nella fantascienza ma sempre meglio specificare);
  • di solito (questa è la terminologia usata dalla Circolare, proprio a significare che comunque i casi saranno valutati di volta in volta e non si può generalizzare troppo) vanno puniti i tocchi di braccio/mano quando le braccia sono in posizione innaturale o sopra l’altezza delle spalle, indipendentemente dalla distanza con l’avversario. Se un calciatore invece gioca intenzionalmente il pallone con un’altra parte del corpo e questo carambola su braccio/mano non va punito;
  • di solito (vedi sopra) non vanno punite le altre casistiche (ad esempio braccia in posizione naturale, distanza ravvicinata, carambole ecc.), con particolare attenzione ai tocchi di braccio/mano di un calciatore che sta cadendo a terra (o che sta facendo un tackle): in questo caso, se le braccia “sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo” un eventuale tocco non dovrà essere punito, se invece sono “estese lateralmente o verticalmente lontane dal corpo” ci sarà punibilità.

Riassumendo, a livello di interpretazione non cambia praticamente nulla rispetto alla passata stagione, è stato solo fatto un tentativo di rendere più “catalogabile” la casistica sulla punibilità di un fallo di mano, stabilendo che le discriminanti saranno la naturalezza della posizione (e l’eventuale rischio che si prende il giocatore assumendo una postura innaturale) e l’eventuale vantaggio scaturito dal tocco di mano.

Viene poi specificato che quando un portiere, all’interno della propria area di rigore, raccoglie il pallone con le mani anche se non potrebbe (quindi su retropassaggio volontario o dopo essersene già liberato), non può ricevere sanzioni disciplinari, indipendentemente dalla pericolosità dell’azione che va a interrompere; l’arbitro, quindi, si dovrà limitare a concedere un calcio di punizione indiretto. Al portiere, però, viene consentito di riprendere il pallone con le mani nel caso in cui “abbia chiaramente calciato o tentato di calciare il pallone per rinviarlo”, in pratica in caso di svirgolata non intenzionale.

Altra modifica sostanziale riguarda la possibilità di battere rapidamente un calcio di punizione anche se l’infrazione che ha causato l’interruzione è passibile di cartellino giallo o rosso: se, infatti, il direttore di gara non ha ancora cominciato la procedura di notifica del provvedimento, la squadra che ha subito il fallo ha la possibilità di ripristinare l’azione d’attacco che era stata interrotta dal fallo. L’arbitro potrà comminare il provvedimento disciplinare alla prima interruzione, con un’eccezione però: se il fallo era da espulsione in quanto interrompeva una chiara occasione da gol e questa viene ripristinata battendo rapidamente la punizione, alla fine dell’azione il colpevole dovrà essere soltanto ammonito, indipendentemente dall’esito dell’azione stessa.

Le modifiche alla regola 12 proseguono ufficializzando ciò che è diventato consuetudine da quando è stato introdotto il VAR, cioè che un’ammonizione comminata per festeggiamenti irregolari permane anche se il gol in questione viene poi annullato.

Vengono infine indicate le linee guida a cui attenersi per determinare la gravità del provvedimento da adottare nei confronti di un allenatore o di un dirigente in virtù delle nuove possibilità che il regolamento offre, e nella fattispecie:

  • di solito (ci risiamo…) solo richiamo verbale per infrazioni “leggere” come l’uscita dall’area tecnica o l’ingresso in campo con modi rispettosi, la manifestazione di un lieve dissenso o la mancata cooperazione con gli ufficiali di gara;
  • ammonizione in caso di ripetute scorrettezze o, ad esempio, manifestazioni di dissenso provocatorie o richieste di provvedimenti disciplinari;
  • espulsione in caso di doppia ammonizione, atteggiamenti aggressivi, offensivi o minacciosi e chi più ne ha più ne metta, come per i calciatori (sia in campo che fuori, è bene ricordarlo).

 

  • REGOLA 13 – I CALCI DI PUNIZIONE

Anche in questa regola vengono introdotte un paio di modifiche molto importanti, la prima è probabilmente quella che, secondo il parere di chi scrive, provocherà più problematiche in questa stagione a causa della sua aleatorietà.

Viene stabilito, infatti, che in caso di calcio di punizione che preveda lo schieramento di una barriera da parte della squadra difendente, “tutti i calciatori della squadra attaccante devono rimanere ad almeno un metro dalla barriera fino a che il pallone non sia in gioco”. Innanzitutto è bene specificare che per barriera si intende un gruppo di almeno tre difendenti, ma cosa succede se si aggiungono ulteriori difendenti appena prima che il calcio di punizione venga battuto? E se questi difendenti si vanno a posizionare proprio nel metro di distanza che c’era tra l’attaccante e i difendenti che facevano parte della barriera precedentemente? Vedremo nel corso della stagione che linee guida adotteranno i direttori di gara ma l’impressione è che questa regola vada perfezionata e anche piuttosto rapidamente. Di sicuro diminuiranno le perdite di tempo dovute alle scaramucce che avvenivano in barriera tra calciatori avversari, certamente una rete come questa dovrà essere annullata senza se e senza ma, ma per casi più al limite (90 cm? 1,05 m?) sarà ben più difficile riuscire a risalire all’effettiva distanza tra due calciatori; neanche il VAR, infatti, è al momento attrezzato per questo calcolo.

Altra modifica piuttosto importante quella che stabilisce che, in caso di calcio di punizione all’interno della propria area di rigore (e ovviamente anche in caso di calcio di rinvio), il pallone è in gioco “quando viene calciato e si muove chiaramente” e non più quando esce dall’area di rigore. I vantaggi portati da questa novità sono multipli: minori perdite di tempo (con difendenti che giocavano appositamente il pallone prima che uscisse dall’area per invalidare la ripresa e far ribattere), minori polemiche (gli avversari devono comunque essere fuori area al momento della battuta ma possono entrare immediatamente per pressare), riprese di gioco più rapide e dinamiche. Le squadre che, come l’Inter spallettiana, erano abituate a costruire gioco dal basso saranno avvantaggiate o svantaggiate da questa modifica? Ai posteri l’ardua sentenza.

  • REGOLA 14 – IL CALCIO DI RIGORE

Poteva mancare qualche modifica anche alle modalità di esecuzione della massima punizione? Ovviamente no!

Da quest’anno, infatti, al portiere è consentito fare un passo prima che il rigorista calci, a patto che uno dei due piedi sia ancora sulla linea di porta al momento del calcio. In compenso un portiere non può toccare pali, traverse o reti prima e durante l’esecuzione del calcio di rigore, ma questo era già abbastanza ovvio.

Sarà compito del VAR, come lo scorso anno, valutare la corretta esecuzione di un calcio di rigore da parte di tutte le parti in causa, la speranza (probabilmente vana) è che non ci si imbatta in decisioni troppo diverse a seconda della pignoleria degli incaricati.

STADIO OLIMPICO GRANDE TORINO, TURIN, ITALY – 2019/08/22: Referee Artur Soares Dias gestures during the UEFA Europa League playoff football match between Torino FC and Wolverhampton Wanderers FC. Wolverhampton Wanderers FC won 3-2over Torino FC. (Photo by Nicolò Campo/LightRocket via Getty Images)