Dopo la Supercoppa buttata nel cesso, le polemiche aizzate da quel simpaticone di Riso (il giorno che i procuratori scompaiono dalla faccia della Terra sarà sempre un giorno in ritardo) e i molteplici infortuni, ci affacciamo in campo con alle spalle 3 pareggi per 3 rispettive avversarie (storiche o meno) e tutto il peso sulla coscienza di dover vincere senza tanto badare al come.
In realtà la partita è noiosa nel senso che lo spartito è chiaro: noi giochiamo, il Venezia del fenomeno Di Francesco difende e spera nella sculata in contropiede e nella nostra stanchezza o depressione. In tutta onestà Asllani gioca una delle sue migliori partite in nerazzurro: senza strafare, ma senza sbracare. Anche Lautaro sembra lievemente più in palla anche se la prima palla disponibile la gestisce malerrimo. Mi rimane la sensazione minuto dopo minuto che ci manca la convinzione mentale, prima che fisica per colpire la palla con la giusta forza (passaggi corti di un metro, tiri loffia anche senza opposizione avversaria, ecc.).
Nonostante questo controlliamo la partita e la mettiamo in discesa con un bel controllo e tiro di controbalzo di Lautaro, respinto da Filip Stankovic (che io vorrei vedere da noi al posto di Peppo Pig) e insaccato da San Matteo Darmian da Legnano. Nei minuti che mancano potremmo ampiamente arrotondare, ma iniziamo a mostrare i sintomi di un braccino imbarazzante: Patemi (cit. qualcuno a caso su X) non c’entra mai mai mai la porta quando serve (ma almeno gioca a calcio); el Toro lentamente si incupisce e si vede parare un bel tiro, anche se successivamente si mangia diverse occasioni; gli altri non pervengono e Inzaghi butta nella mischia il chiacchieratissimo Frattesi oltre al Tikus.
Tikus si dimostra un giocatore fondamentale per noi e da solo alleggerisce tutto quello che si può alleggerire; Davide invece si trova sui piedi non una ma due palle gol perfette da insaccare e in entrambe le occasioni mostra di non avere la convinzione che ce lo ha reso tanto utile (e simpatico) l’anno scorso. Se hai deciso che giocare nella Rometta di oggi è meglio che lottare per avere più spazio nell’Inter (decisamente più forte) di adesso, il problema è tuo, ma con acciacchi e infortuni la società non può certo permettersi di lasciarti andare senza un sostituto che sia più pronto di te a entrare nelle rotazioni e contribuisca alla causa in potenziale più di te. Mi pare piuttosto difficile a gennaio, ma io – si sa – non nutro molta fiducia in Piero e Baccin (e quando si parla di mercato italiano usato sicuro pure in Polifemo che sicuramente vedrebbe bene uno scambio per soldi + Cristante, il cc più scarso della serie A e che per me sarà subito Cristando ve lo dico prima nel caso).
Soffriamo come dei cani malati fino all’ultimo minuto contro una squadra che non segnerebbe manco senza difesa, ma alla fine belli o brutti, i 3 punti sono buoni sempre e me li metto in tasca con grande goduria. Per la tranquillità e le prospettive temo toccherà passare più avanti.