Il risultato è ingannevole: fa apparire la partita come quella che dovrebbe essere, cioè normale amministrazione per i Campioni d’Italia contro una candidata alla retrocessione (che nonostante questo ha messo in difficoltà il Napoli e non solo). In realtà uno dovrebbe concentrarsi sul fatto che ci sono voluti 50 minuti per far cadere l’Empoli in 10.

La formazione iniziale ha anche un suo senso, se non fosse che praticamente giochiamo per 30 minuti in 9 vs 11 con un Frattesi ameba e un Lautaro come ormai sappiamo in questo periodo. A questo andrebbe aggiunto un Bisteck francamente irritante, tutto passaggi indietro e scelte cervellotiche. Il pallone gira lentissimo e non buchiamo mai, anzi l’Empoli ha molto più dribbling di noi. Per fortuna ci pensano i toscani a rimettere un po’ in piedi la partita, facendosi espellere un uomo come dei polli e facendoci tornare 9 vs 10. Già più equa.

Nonostante questo ci impieghiamo mezz’ora a trovare il goal, e proprio con Frattesi peggiore in campo che però trova una deviazione di culo e insacca con pallonetto all’incrocio. Non contento raddoppia su appoggio di Lautaro su una delle prime azioni degne di questo nome. Il risultato lo arrotondiamo facendo segnare il secondo peggiore in campo: Barella ha pietà del Toro e gli offre un cioccolatino che per fortuna non si magna, ma insacca in fondo alla rete.

Non mi fraintendete: sono contento di aver vinto, ma mi sarei aspettato, dopo gli insulti di domenica, una partita tutta garra e tiri in porta chiusa in 10 minuti. Invece ho dovuto bestemmiare un tempo intero prima di rilassarmi. E con l’Empoli non è accettabile. Ma ormai siamo nel calcio dell’assurdo, in cui come sempre segnano quelli che insulti di più. Ma almeno è un assurdo normale in cui l’Inter vince contro l’Empoli senza troppe rotture di coglioni. Era anche ora.