Non vi fate ingannare. Abbiamo fatto solo il nostro dovere. Ma i problemi non sono scomparsi. La partita infatti doveva finire 10-0 ma ha rischiato di finire 1-1 nel primo tempo in cui abbiamo sprecato 5 gol fatti e rischiato di subirne uno che sarebbe stato veramente una beffa con il rimpallo che finisce sulla faccia di Sommer per miracolo. E anche nel secondo tempo rientriamo dagli spogliatoi con la solita verve che per 10 minuti fa sembrare il dopo lavoro di Belgrado gli eredi del Brasile anni 70.
Poi per fortuna e malgrado 65 minuti di Marko Arnautovic in campo (il gol non è suo, ma è del Principe di Persia al 100%, e non basta certamente a riscattare una prova tra le più tragicomiche che io ricordi in nerazzurro) che dice agli altri cosa fare e non fa mai la roba che dovrebbe fare, segniamo altri 3 gol (dopo quello bellissimo su punizione di Calha che aspettavo da 3 anni come se fosse Babbo Natale). Anche il gol del capitano (ben realizzato) è al 90% del Principe di Persia e lo stadio si spella le mani quando Lautaro lascia il successivo rigore a Taremi: non tanto perché siamo tutti contenti per l’iraniano, quanto perché nessuno di noi vuole più vedere un rigore di Lautaro.
Siamo vittima delle nostre stesse scaramanzie e in una competizione in cui conta di brutto la differenza reti dopo la quarta ci fermiamo per automatismo acquisito. Non che mi lamenti però è frustrante non poter approfittare della situazione. Nonostante tutto Inzaghi fa i cambi ancora sugli ammoniti picchiandosi la testa come Rain Man quando chiede chi gioca in prima base, ma per fortuna mi toglie dallo sguardo Arnia Letale.
In ogni caso firmo sempre per vivere gli ultimi dieci minuti di ogni partita come ho vissuto quelli di questa partita. Ma sono interista. So che non è cosa per me.