Con il culo che ci contraddistingue peschiamo dall’urna nella prima fascia una delle due squadre più forti al mondo al momento (l’altra sono le merde merengue). Ovviamente a casa loro dove i citizens non perdono dal 2018. In pratica una mission impossible. Saliamo sulle barricate come fossero quelle di Oltretorrente decisi a non scendere se non piedi avanti. E portiamo a casa un punto pesantissimo con una partita di altissimo livello (unico paragone proprio la finale di 2 anni fa e la semifinale di ritorno con il Barca, anche se entrambe essendo a eliminazione diretta pesavano molto di più sulla schiena).

La formazione è interessante: dentro i giganti marcatori per contenere il vichingo (che non ha praticamente visto palla… Again!); in mezzo il centrocampo titolare dell’anno prossimo (con gran partita di Piotr al posto di Enrico Michele decisamente sottotono fisicamente) in cui Calha spiega a tutti perché è insostituibile (tanto più da moviola Asllani) e Barella sfodera un carattere che solo i nuraghi e la loro totale incrollabile determinazione possono aver generato; davanti giustamente si siede in panca Lautaro che ormai non sa più come è fatta la porta e fisicamente è morto.

Il City parte pressando altissimo e fortissimo. Fatichiamo abbastanza a contenere, ma senza rischiare granché. Dopo 15 minuti loro si placano e noi usciamo, trovandoci sui piedi anche qualche pallone che potremmo spingere in fondo alla porta. Taremi e Thuram fanno un partitone però peccano proprio sull’ultimo pallone (e infatti le palle più golose in tutta la partita non capitano a loro). Sul finale del primo tempo il City ci prende di nuovo le misure ed inizia la Resistenza.

Il secondo tempo ha uno spartito chiarissimo: noi chiusi a ingabbiare il City per cercare di ripartire con scambi veloci e precisi andando in porta alla prima occasione. I primi cambi di Inzaghi sono scontati, ma non troppo, ruolo su ruolo a destra e davanti, mentre in mezzo per fortuna ascolta le mie preghiere e non fa entrare l’albanese ma Frattesi abbassando Barella quando Calha non ce la fa più. E se è vero che sul finale loro hanno due occasioni pazzesche che per fortuna non centrano la porta, anche noi con Enrico Michele, Darmian (prima di uscire) e Lautaro (meno) potevamo insaccarla.

E’ un pareggio d’oro, un punto guadagnato al 100%, per cui vanno fatti i complimenti a tutta la squadra. E’ giusto fare le partite con le proprie armi e non con quelle che si vorrebbero avere o che ti vorrebbero accollare. Giochi contro gente che non sbaglia un passaggio a 100 km/h. Era giusto difendere e colpire quando e come si riesce. Abbiamo molto bisogno di ritrovare la ferocia e il cinismo negli ultimi 15 metri per portare a casa queste partite e non solo queste. Orgogliosamente a las barricadas!