Om Mani Padme Om. Cerco di calmarmi. Pace interiore… Pace interiore… Col cazzo.
Chi mal comincia mi fa solo che girare le gonadi. Due punti buttati. Certo su un campo ostico e con una discreta dose di sfiga, ma sempre due punti buttati con una serie di errori individuali e collettivi notevoli in una partita però dominata contro un avversario che ha pensato principalmente a difendersi capitalizzando tutto il capitalizzabile (bravi loro eh).
La squadra è quella titolare o poco ci manca: in pratica Inzaghi inserisce solo Bisteckone (che ovviamente verrà additato come “colpevole” della sconfitta, mentre per me ha fatto una buona partita) al posto di Pavardo. E proprio per questo penso che sia un match che ci mostra perché le preoccupazioni di alcuni di noi tifosi non sono così campate per aria: Acerbi non è stato certo impeccabile come l’anno scorso, anzi, è stato spesso in ritardo e ha dovuto ricorrere alle maniera forti (e alle mani più che al resto) per recuperare; Darmian terzino a tutta fascia rappresenta un grosso rischio e penso che lo ritroveremo al Cimitero Maggiore prima di Natale; davanti Lautaro arrivato l’altro ieri ha dovuto giocarla quasi tutta (con risultati abbastanza modesti, ma con lui non me la prendo); Sommer al momento è in versione Paperino “capitano tutte a me” e ha rischiato anche oggi di fare un paio di frittate (oltre a quella che ci costa il gol del temporaneo svantaggio).
La partita in sé si sviluppa esattamente come atteso: noi giochiamo a calcio dominando possesso palla (quasi 70%), tiri e tiri in porta, passaggi, azioni, tutto; il Genoa gioca 11 dietro la linea della palla, totale attenzione a non lasciarci iniziativa e che Dio ce la mandi buona. E siccome Dio ci odia, gliela manda buona: cross con colpo di testa innocuo, Sommer anziché alzarla sulla traversa facile si incarta su sé stesso e la palla rimbalza in mezzo all’area piccola finendo proprio sul piede di Vogliacco (Acerbi spettatore non pagante, lo dico per chi rompe il cazzo a Bisteck) che va ad arricchire le file dei miracolati dalla Beneamata e gioca in tale trance agonistica da dover uscire al 60esimo con i crampi. Incredibilmente siamo sotto di un gol. Poi dici che devo cercare di calmarmi… Ma calmarmi un cazzo!
Non perdiamo la testa e ricominciamo a giocare: cross perfetto di Barella e Tikus fa un gol alla Crespo bellissimo e impeccabile. L’inerzia della gara è dalla nostra e Tikus è scatenato insieme a Bisteck: il francese si conquista un rigore che viene annullato (giustamente) dal VAR perché Badelj (altro che gioca con noi le sue migliori partite in carriera) riesce a teletrasportare il suo piede davanti a quello di Markus facendosi prendere a calci; il germanico sradica un pallone in area del Genoa e sugli sviluppi Gollini para di faccia il tiro da un metro di Lautaro e Badelj (ancora lui) para di faccia una legnata a botta di sicura (e per una volta dentro lo specchio della porta) di Dimarco. Doppia parata di faccia. Non penso ci sia nulla da aggiungere. Il primo tempo finisce 1-1 e nessuno sa perché, tranne il Signore che ci odia e che quindi sa benissimo perché.
Il secondo tempo si sviluppa identico al primo, senonché Darmian non ce la fa più e anche gli altri difensori (a parte Bisteck) non li vedo tanto bene. Nonostante questo riusciamo a segnare con Dimarco, ma viene annullato per fuorigioco di Darmian (autore dell’assist), e poi di nuovo e per davvero con Thuram (inizialmente anche questo annullato dal guardalinee ma incredibilmente convalidato dal VAR perché il grancese è in gioco di un piede) grazie al forcing fatto da Inzaghi con 3 punte in campo (infatti l’assist è del Principe di Persia). E’ l’82esimo: una squadra che ha velleità di qualsiasi tipo e scende in campo con la giusta concentrazione non fa entrare nella propria metà campo la squadra avversaria mai più fino al triplice fischio. Ma in campo intanto sono entrate le nostre famigerate riserve. Asllani (per un Calha stanco e reduce da affaticamento nel tentativo di ridare equilibrio alla squadra) risulterà il peggiore in campo con una prestazione ben (o forse mal) simboleggiata dal corner che calcia appena entrato direttamente oltre la linea di fondo e ad altezza di 30 cm: una roba che se fossi un mio compagno ti farei sdraiare a terra nello spogliatoio e ti camminerei sulla schiena con i tacchetti. Dumfries (entrato per evitare la morte prematura di Darmian e per tenere dietro il Genoa) che in tutti i minuti che spende in campo fa giusto solo un primo cross basso, ma per il resto anziché aiutare Bisteckone gli chiude ogni spazio ed è tra i protagonisti della torta che ci fa buttare nel cesso due punti (per me molto di più che non Bisteckone stesso): il problema è che dovrebbe giocare lui al posto di Darmian ma con la testa di cazzo che si ritrova in questo momento dovrebbe finire a fare il tappeto sotto i tacchetti dei compagni insieme all’albanese.
Al 92esimo rimessa nostra, anziché tenere palla e salire, tra interventi scomposti e tackle molli o inesistenti (minchia è il 92esimo stendi quel cazzo di genoano!) riusciamo a far affacciare il Genoa nella nostra area: il nostro gigante interviene di testa stravolto di stanchezza dopo aver corso come un pazzo per tutta la partita e per somma sfiga la palla gli rimbalza sul braccio. Rigore: Sommer si riscatta parando, ma ovviamente la palla finisce esattamente sul piede di Messias che aveva battuto il penalty e manda in vacca i 3 punti che avevamo guadagnato faticosamente. Poi dici che devo cercare di calmarmi… Ma calmarmi un cazzo! (versione 2.0).
Finisco la partita incazzato come una vipera, ma buttare nel cesso questi due punti potrebbe risultare salutare: il vantaggio tanto sbandierato e che ci ha permesso di vincere la seconda stella sta a zero. La stagione vecchia non esiste più. Vediamo di capirlo subito perché sarà una stagione durissima e senza esclusione di colpi. Il campo era ostico e abbiamo avuto sfiga, ma non siamo stati capaci di capitalizzare né la nostra superiorità, né il vantaggio che finalmente avevamo portato a casa (con soli 8 minuti più recupero da giocare). E’ un bello schiaffone e spero che serva a riportare tutti a una dimensione di realtà, inclusa la società che non vede come le riserve ereditate dall’anno scorso continuino ad avere notevoli lacune, come gli stessi giocatori con un anno in più non è detto possano ripetere un’annata quasi perfetta e come alcuni “buchi” vadano colmati (per me quarta punta ed esterno destro uber alles). Partiamo già in salita e c’è una sola cosa da fare: pedalare, pedalare e pedalare ancora fino a che ce n’è e anche un po’ dopo.