Ormai sono mesi che ripetiamo che in questa Inter non c’è gruppo, non c’è identità, non c’è una base.
Che poi questa è anche la colpa forse più grande della nostra attuale dirigenza.
Certo, come ho avuto già modo di dire in passato, non è facile tentare di costruire qualcosa di solido in anni di magra e nel bel mezzo di cambi societari, ma dobbiamo affrontare la realtà per quella che è, e purtroppo dirci che in questa rosa non c’è un nucleo che porta avanti la baracca anche e soprattutto nei momenti di difficoltà.
La rappresentazione massima di quello che (non) siamo riusciti a fare negli ultimi 6-7 anni a livello di ricambio generazionale e, perché no, anche di identità “nerazzurra” può essere ricercata nella attuale classifica dei più presenti con la nostra maglia.
Questi i primi 10:
- Samir Handanovic (203, 49° nella storia dell’Inter)
- Yuto Nagatomo (193)
- Rodrigo Palacio (167)
- Mauro Icardi (144)
- Gary Medel (106)
- Danilo D’Ambrosio (101)
- Davide Santon (93)
- Marcelo Brozovic (76)
- Ivan Perisic (75)
- Joao Miranda (70)
Forse dieci sono troppi, ma ho volutamente allungato la classifica per condividere con voi che tra i più presenti con la maglia nerazzurra attualmente abbiamo due calciatori arrivati lo scorso anno (Perisic e Miranda), uno che vorremmo silurare per il suo impegno più che discutibile (Brozovic), un desaparecido (Santon), un buon terzino e nulla più (D’Ambrosio), uno che a volte sembra proprio inadatto al gioco del calcio ma viene sempre schierato da qualsiasi allenatore (Medel), uno dei capitani più giovani e “discussi” di tutti i tempi (Icardi), un ex-giocatore (Palacio), un terzino scarso (Nagatomo) e il portiere titolare (Handanovic).
Dove può esistere in queste condizioni il gruppo capace di trascinare gli altri?
In questa classifica vedo soltanto gente che in altre epoche non avrebbe vestito così tante volte la nostra maglia, gente praticamente appena arrivata, gente che probabilmente andrà via la prossima estate.
Come fa un gruppo a identificarsi in Yuto Nagatomo?
Persino Handanovic, nonostante non sia certo il problema principale di questa squadra, non pare il leader capace di imporsi e far capire a chi arriva cosa è l’Inter.
Libero di sbagliarmi eh, ma anche i numeri a me sembrano confermare che questa squadra è da rifondare nella profondità dei suoi elementi, andando a cercare giocatori e uomini all’altezza della situazione. E dopo la perdita del famoso nucleo argentino (più gli Stankovic/Chivu) degli anni d’oro stiamo riscontrando più di una difficoltà.
Ma questa è solo una parte del mestiere che toccherà ad Ausilio (e Oriali?), perché quel famoso nucleo argentino non avrebbe vinto così tanto senza i fuoriclasse che arrivarono dopo (Vieira, Ibrahimovic, Eto’o, ecc ecc).
Ma poiché non credo potremo permetterci a stretto giro dei fuoriclasse si cominci a ricostruire l’Inter con giocatori intelligenti, forti e di personalità; se invece ci saranno le risorse e i mezzi per convincere dei campioni, si passi direttamente alla fase-2 iniettando campioni che eleverebbero qualità media e possibilità di trascinare un gruppo che finora in qualsiasi ambito ha tremendamente fallito.