Arriviamo ad Anfield con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione che ci spingono a sperare di non fare una figura di merda: si può dire che abbiamo centrato l’obiettivo, ma il risultato finale non deve ingannare perché i Reds hanno giocato al gatto con il topo per tutta la partita controllando il match limandosi le unghie.

D’altronde il Liverpool gioca un altro sport rispetto alla Serie A e affrontarlo senza attaccanti in grado di segnare (l’eurogol di Lautaro – bellissimo – non deve farci dimenticare l’assenza di finalizzazione che ci ha afflitto per larghe parti della partita) e senza portiere (salvati solo da 3 legni) non ci aiuta per niente. Per non parlare della capacità di farsi male che alcuni giocatori esibiscono: il rosso di Sanchez mezzo minuto dopo il gol della speranza è il simbolo del vorrei ma non posso dell’Inter degli Zhang.

La fase difensiva ha funzionato soprattutto grazie a Bastoni e Skriniar (e successivamente a Mimmo D’Ambrosio) e a centrocampo siamo spesso riusciti a tagliare fuori gli inglesi, arenandoci poi nell’incapacità di finalizzare la mole di gioco creata e di esibire il giusto cinismo. Sugli esterni molto bene Ivan mentre Denzel è in serata fantasmi, ma va ricordato che di fronte hanno 2 tra i migliori terzini del mondo quindi non mi sento di buttar loro addosso la croce.

In compenso mi rifiuto di commentare il livello dei cambi perché non bastano tutte le bestemmie del calendario.

Onestamente uscire vincenti ma eliminati da Anfield è già più di quanto potevo pronosticare a bocce ferme quindi non mi lamento. Ora mi cago sotto per Brozo e speriamo che i nostri 11 citrulli non si deprimano ma trovino nella partita di oggi l’energia per guardare avanti. E’ un grosso “speriamo” purtroppo conoscendo la dimensione spirituale dei nostri eroi, ma è l’unica cosa a cui posso aggrapparmi. Forza Inter!