La partita finisce esattamente come pronosticato, con una sconfitta di misura, troppo netta per essere considerata un mero accidente, non troppo pesante perché il calcio non è il tennis. La sconfitta lascia l’amaro in bocca, inutile negarlo, ma onestamente sono uscito dallo stadio sereno, molto meno incazzato che non due weekend fa: rimane il rammarico che se avessimo giocato con qualche attaccante capace di segnare e un portiere forse l’esito sarebbe stato diverso.

Giochiamo una partita attenta, fatta di sudore e dignità, macinando una grande quantità di gioco: purtroppo sappiamo bene che non abbiamo finalizzatori e che i nostri attaccanti non segnano da mesi, coperti nella loro scarsezza realizzativa da un livello del campionato italiano infimo e dai gol pesanti realizzati da difensori e… basta. Dopo aver mancato quelle 2-3 occasioni nitide nel primo tempo ero certo che avremmo preso due fichi, anche se prenderli su un calcio piazzato e su una mezza ciofeca in area guardata mestamente dal nostro portiere (anche se dal vivo ho avuto la sensazione che non ci potesse fare molto) fa più male.

Menzione d’onore: Milan Skriniar che gioca ormai da mesi in 2 ruoli, portiere e centrale, sfoderando una prestazione poderosa.

Menzione di disonore: la KOP che nonostante la fama di dodicesimo uomo sta zitta per 75 minuti e poi inizia a cantare e a fare la ola solo dopo il secondo gol. Così sono capaci tutti di fare i tifosi.

Menzione tecnica: se volete avere una spiegazione esplicita e concreta del divario tecnico di cui parliamo quando critichiamo la nostra rosa, basta guardare i tiri dai 20 metri che centrocampisti e attaccanti fanno nel riscaldamento. Loro hanno sparato tutte le palle all’incrocio dei pali segnando sempre (d’altronde senza avversari e con il portiere a fare solo la figurina sono capaci tutti, direte voi, anche io al calcetto…); noi su 30 tiri ne abbiamo segnati 30 e messi nello specchio 7-8. Ed è sempre così.

Nel calcio la dignità non basta, ci vuole pure un po’ di culo: se avessimo avuto la maglia con i colori sbagliati che abbiamo incontrato due settimane fa avrebbero certamente segnato con un rimpallo fortuito o con una mezza papera del portiere, mentre per noi è sempre una fatica di Sisifo arrivare non solo davanti alla porta, ma portare a casa un gol.

Che dire? Non riesco neanche a prendermela più di tanto con giocatori e allenatore: loro come rincalzi hanno messo dentro Keita, Henderson e Firmino; noi avevamo giusto giusto stocazzo e la rappresentativa del Pio Albergo Trivulzio. Il fatto che non sia finita in goleada è giù un ottimo segnale. Poi, quando la nostra munifica società spenderà dei soldi per puntare a vincere come obiettivo e non come incidente di percorso, mi incazzerò per queste serate.