Le prestazioni dell’Inter di Inzaghi si vanno affievolendo: onestamente non mi pare la cosa sia dovuta ai troppi carichi nella pausa, e temo molto di più che sia il segnale dell’esaurimento di un certo effetto entusiasmo su cui abbiamo sovraperformato nel mese di dicembre. È anche vero che se oltre a giocare senza portiere e senza attaccanti (per fortuna ogni tanto si sveglia Dzeko, perché Miccia Corta Lautaro ormai segna meno di Pinamonti) cominciamo a giocare senza centrocampisti e senza difensori, è oggettivamente già un miracolo aver fatto un punto a Napoli, in una serata in cui Spalletti ha fatto un discreto culo a Inzaghi fino a che gli ha retto la squadra.

Una partita tesa e dura viene messa sottosopra da un De Vrij completamente fuori fase e pronto per il carrello dei bolliti, autore di un fallo senza senso al minuto 7 che sfocia nell’ennesimo gol subito da quella mezza merda di tiraggir. Il resto del primo tempo è francamente incommentabile senza bestemmie: Brozo francobollato dai centrocampisti partenopei non vede mai la boccia; Barella – che non giocherà i due ottavi di Champions grazie al suo fenomenale carattere di merda – passa la serata a cercare la giocata a effetto con il solo risultato di far cagare senza soluzione di continuità; Calhanoglu oltre ad aver finito il suo mese di grazia sembra avere la leggiadria di un rinoceronte malato terminale di artrite. Per fortuna non subiamo gol e c’è tempo nell’intervallo per raddrizzare anche mentalmente una gara compromessa.

Il secondo tempo è lievemente migliore, ma la mia sensazione è che sia demerito del Napoli tenuto a galla da un Koulibaly monumentale, più che merito nostro. Dzeko nell’unico rimpallo fortunato del match la insacca con una mina sotto la traversa (gesto calcisticamente molto pregevole, Barella prendere appunti, grazie). Per il resto sprechiamo lo sprecabile e rischiamo pure diverse volte di prendere il fico definitivo regalando la palla a centrocampo. Certo anche l’arbitro non è innocente, soprattutto quando ci ferma lanciati a rete in piena area perché Di Lorenzo è caduto da solo e si è fatto male al braccio, esibendo l’ennesima fattispecie regolamentare inventata di sana pianta per danneggiarci: l’autofallo per misericordia.

Nonostante tutto questo il pareggio è il risultato giusto per una partita tutto sommato abbastanza invereconda: siamo scarichi mentalmente, fisicamente e dal punto di vista delle motivazioni (inspiegabilmente). Come si possa pensare di portare a casa una stagione in queste condizioni è per me un mistero. Finirà che nel ciapanò dei perdentones sulle panchine e in campo tra noi, i cugini e i Naples, la festa la farà l’unica società che ha speso e che ha sulla panchina uno che gioca di merda, ma sa come vincere sporco. Poi uno dice perché non riesco a non bestemmiare e mi faccio odiare dal Signore…