Se volevate una prova del fatto che le nostre riserve faticherebbero a salvarsi ne avete avuto un manifesto durato 120 minuti: trasciniamo in avanti una partita contro la primavera dell’Empoli mostrando un approccio mentale veramente deprimente.

La partita non comincia sotto i migliori auspici dato che quel monumento di merda secca del ballerino della pampa riesce a rompersi per aver preso in spalla un avversario: neanche mio nonno di 90 anni. La gara di putrefazione tra lui e Sensi viene così vinta a mani basse dal Tucu, dato che Sensinho in partenza entra nei supplementari e – dopo aver sbagliato di tutto e di più – insaccherà  il  gol qualificazione.

Nonostante il centrocampo tutta fantasia Pollo Sgozzato/Pollo ubriaco/Galletto di periferia renda impossibile costruire azioni degne di questo nome al 13esimo l’amigo Charlie Alexis della Cordigliera insacca di testa (roba che se Dzeko l’avesse fatto domenica avremmo 2 punti in più in saccoccia). Il primo tempo potremmo segnare 3 gol ma ci manca la cattiveria e il portiere di riserva dei toscani sfodera un discreto culo (soprattutto sull’unica giocata offensiva degna di questo nome di Miccia Corta).

Quando inizia il secondo tempo avremmo tutte le carte in regola per fare un secondo gol e chiuderla, ma i nostri amati coglionazzi abbondano in hubris e vengono sonoramente puniti con il solito gol con rimpallo che arriva perfetto al giocatore empolese seguito dal raddoppio della merda rossonera in incognito Cutrone (ringraziare Lautaro per la palla persa).

Quando tutto sembra portare a un tonfo inaspettato Capitan Ranocchia sfodera il gol da figurina Panini e se avessimo un decimo del culo dell’altra sponda di Milano segneremmo anche il terzo prima di entrare nei supplemetari. Dopo il 90esimo l’Empoli smette di giocare dimostrando che voleva solo rompere i coglioni, prende il terzo fico e trascina per altri 20 minuti sta cazzo di partita.

Bravi i miei coglionazzi, bravi, spero vi vengano i crampi anche al culo stanotte. E questo solo perché abbiamo vinto e mi sento clemente.